"Io non crollo", angeli da tutta Italia ad Amatrice per la piccola Aurora al freddo nella roulotte

I volontari di "Io non mollo" al lavoro
di Raffaella Troili
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Lunedì 16 Gennaio 2017, 22:18 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 10:20
Gli angeli non stanno in cielo, fanno lunghi viaggi sulle strade ghiacciate, attraversano lo Stivale, il loro motto è “Io non crollo”, nome di un gruppo pubblico su Facebook, che era nato come una chat su WhatsApp, tra 8 sconosciuti di ogni parte d’Italia che si sono incrociati per caso ad agosto tra le macerie di Amatrice e che lì hanno lasciato il cuore. Gente di Artena, Crema, Bologna, Torino, Genova, Varese, Bari e così via, perché nel frattempo il numero di partecipanti è cresciuto, che non fanno volontariato e tornano a casa con la coscienza a posto, che non fanno beneficenza a caso, non svuotano la cantina piuttosto chiedono che serve e proprio quello che manca cercano di trovare.

In questi mesi hanno rimediato una 50ina di roulotte, un giorno hanno reclutato e portato in piazza tra le case diroccate e i paesi spettrali altri 50 parrucchieri, perché era tempo di farsi barba e capelli e riacquistare un po’ di dignità. Hanno pensato ai bambini con materiale didattico e 150 pacchi regalo a Natale, agli allevatori, alle famiglie rimaste senza un tetto, quelle che non se la sentono di lasciare il bestiame, l’unica fonte di reddito rimasta, ora è tempo di procurarsi materiale per coibentare roulotte e container. «Siamo un gruppo di amici volontari, andiamo tra Accumoli, Amatrice e zone vicine, solo rispondendo a richieste mirate, gente fidata come Davide e Benedetto. Non portiamo ciò che non serve - racconta Roberto Morelli di Cremona, che a Capodanno ha pensato bene di scendere ad Amatrice con la moglie per passare la festa con i terremotati che nel frattempo sono diventati amici.

LA CASETTA PER AURORA
Ora anche grazie all’associazione La via del Sole stanno per dare un riparo adeguato ad Aurora, «stiamo tutti raccogliendo fondi - dice Roberto - e ci siamo. Poi dobbiamo trovare la casetta e montargliela, quando la neve si scioglierà, almeno un altro mese ci vorrà». Chi è Aurora? Quattordici anni, su una sedia a rotelle, varie patologie con cui convive assieme all’affetto della mamma che sta tutto il tempo con lei, e il papà è un muratore a spasso. Avevano una casa a Colleposta, frazione di Accumoli, fino al 24 agosto, hanno perso tutto. Ora vivono in una roulotte a Castiglione di Montereale, a 1.200 metri d’altitudine, non hanno riscaldamenti, il freddo è diventato crudele. Come per tutti coloro rimasti nella zona - vedi la famiglia del fornaio rimasto sotto le macerie - che per forza o paura vivono nelle scatolette.

UN CALCIO ALLA BUROCRAZIA
Corrono, brigano, saltano la burocrazia, il passa parola avviene sui social, fondamentali i referenti sul territorio che hanno scelto guardandosi in faccia, stimandosi, lasciandosi con una stretta di mano. Sono loro a lanciare gli Sos, Io non crollo a raccoglierli, che nel frattempo raccoglie almeno 25 zone d’Italia ma ogni giorno c’è qualcuno che vuol entrare in campo. Hanno recuperato per i campi attrezzati lavatrici, asciugatrici, congelatori, «ora c’è bisogno di stufe a legna, pellet, coperte con piumoni, termoconvettori, pale da neve, sacchi di sale, mangini», spiega Cristian Calabrese di “Artena Sicura”. Cibo e vestiti, non servono, quelli mandati a suo tempo sono pure spariti, «li hanno rivenduti alle pezzerie» si mormora ad Amatrice, per non dire delle scarpe da ginnastica e di marca inviate da note case italiane e non e finite chissà. Chiacchiere, chissà. Io non crollo per questo  usa un altro metodo: ogni paese che vuole aiutare deve organizzarsi per conto proprio, cioè, aprire un centro di raccolta, organizzare la raccolta informandosi tramite il gruppo o con proprie conoscenze sul posto su cosa raccogliere, procurarsi i soldi e i mezzi per portare la merce raccolta, partire e portarla direttamente alle persone interessate: nelle loro mani, senza passare da nessuna istituzione. Dimostrare, per correttezza verso chi ha donato, con foto e video l’avvenuta consegna nelle mani dei terremotati.

POST DA OGNI PARTE D’ITALIA
Intanto sul profilo facebook i post sono tanti, segno di una generosità che forse finora non ha avuto il giusto riconoscimento. Quante roulotte trasformate in casette con tettoie, pareti in legno, blocchi di cemento, quanti grazie sinceri, quanta voglia ancora di fare. “A chi può servire una veranda per una roulotte 3 metri e 80?”; “quanta gente meravigliosa c’è in Italia, potete passare anche a Torrita?” e “potete per favore contattarmi ho la polmonite per vivere in roulotte a Cornelle non viene mai nessuno”. C’è chi manda stufe e chi 700 uova, chi “Vorrei poter aiutare, con ciò che serve, persone ed animali... Sono di Jesi”); intanto i referenti scrivono “cerchiamo Tubi per l’acqua 50 mt, tubi da 3/4 di polietilene con guaine per coibentazione; scope di Saggina”; e “io e marito scenderemo ad Amatrice a febbraio, cosa vi serve?” e ancora incredibile “Buonasera io e mio marito vorremmo renderci utili abitiamo a Roma adm posso contattare in privato?”. Da Volpiano a Firenze, a Salerno, l’elenco dei punti raccolta è diventato lungo. Io non mollo è a quota 4.179 membri. Gli angeli non sono solo in cielo.

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