Internet Day, il premier Renzi: «L'Italia in prima fila sulla rivoluzione digitale»

Internet Day, il premier Renzi: «L'Italia in prima fila sulla rivoluzione digitale»
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Venerdì 29 Aprile 2016, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 13:32
«Internet deve creare più democrazia e partecipazione in Italia. Non possiamo permettere che ci siano cittadini di serie A e serie B, sarebbe inaccettabile, quindi dobbiamo dare accesso a chi non ha accesso agli strumenti digitali». Lo dice il premier Matteo Renzi in collegamento con l'Internet Day di Pisa, parlando degli impegni del governo. «Siamo in presenza di una vera rivoluzione» sul digitale: «L'Italia la vuole vivere e non subire, governare e non seguire. È arrivato il momento di rimettersi in prima fila».

E aggiunge: «Il bando per la banda ultralarga c'è, è pronto e sarà oggi al consiglio dei Ministri  anche se non ci sarebbe stato bisogno di questo passaggio formale».

«Con Internet c'è creazione di posti di lavoro. Il mondo della manifattura 4.0 provocherà un cambiamento radicale: lo sta già provocando nei fatti. Finalmente ci sono segnali importanti di crescita dell'occupazione. Ma da qui a dieci anni molti settori saranno travolti dalle nuove tecnologie. E l'Italia deve essere all'avanguardia: non ci accontentiamo aver ridotto la disoccupazione ai minimi negli ultimi quattro anni, ancora non basta».
Lo afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi in collegamento video con l'Internet day di Pisa. «Internet è uno straordinario strumento che allarga i diritti», sottolinea Renzi, ricordando l'impegno per il Freedom of information act (Foia). «La prima cosa - aggiunge - è che il governo semplifichi». Spid, il sistema pubblico d'identità digitale che con un pin unico permette di accedere ai servizi della pubblica amministrazione, «è il primo passo»: «I nostri progetti sono partiti anche se possiamo fare meglio». «Anche l'energia - osserva - sarà trasformata dalla tecnologia, come con i nuovi contatori intelligenti di Enel che daranno lavoro a migliaia di elettricisti nei prossimi anni». «Siamo in presenza - conclude il premier - di una vera rivoluzione e dobbiamo scommettere sul capitale umano. Questa sfida non ha colore politico, anche per questo è incomprensibile la polemica e la contestazione di oggi. Il futuro è di chi arriva prima e lo prende per prima, io voglio che l'Italia sia in prima linea e grazie all'aiuto di tutti ce la faremo».
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