L'Unione camere penali: «Modificare il testo, leso il diritto di difesa»

L'Unione camere penali: «Modificare il testo, leso il diritto di difesa»
1 Minuto di Lettura
Mercoledì 22 Novembre 2017, 22:30
Ripristinare il pieno diritto alla copia dell'intero materiale delle intercettazioni e delle relative trascrizioni sin dalla data della notifica dell'avviso di deposito, per «evitare l'evidente incostituzionalità della norma per violazione del diritto di difesa». Questa una delle richieste di modifica della riforma delle intercettazioni avanzate dall'Unione delle camere penali. Va inoltre predisposta «una più efficace tutela della funzione difensiva», con riferimento alle comunicazioni tra difensore e assistito, ponendo un «limite» sia alla verbalizzazione dei contenuti delle intercettazioni occasionali, sia all'ascolto delle conversazioni, e risolvendo così in radice il problema della tutela della riservatezza.

E bisogna anche «attuare un pieno contraddittorio» per la selezione delle intercettazioni rilevanti ai fini di prova, da tenersi davanti al giudice. Quanto all'archivio riservato, dove dovrebbero essere conservati i materiali intercettativi non rilevanti, la richiesta è che l'accesso anche per il difensore sia «libero, agevole e, soprattutto, sottratto ad ogni valutazione discrezionalmente operata dal pm procedente o dal giudice». I penalisti lamentano anche «l'eccesso di delega con riferimento alla deroga integrale al regime autorizzativo ordinario, introdotta dalla norma con riferimento ai reati contro la pubblica amministrazione, estendendo l'utilizzo di strumenti intercettativi invasivi oltre i limiti di legge attualmente in vigore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA