India, ritrova la mamma dopo 25 anni grazie a Google Earth: la storia di Saroo diventa un film

India, ritrova la mamma dopo 25 anni grazie a Google Earth: la storia di Saroo diventa un film
di Federica Macagnone
4 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Gennaio 2015, 17:11 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 13:29
Una storia così, Hollywood non poteva lasciarsela sfuggire. E infatti, acquistati i diritti per 12 milioni di dollari, la Winston Company, ne farà un film con due interpreti d'eccezione: Nicole Kidman e Dev Patel, già protagonista del film "The Millionaire", premio Oscar nel 2009. È la storia di un bimbo indiano che a 5 anni si perde, viene trasportato da un treno a mille miglia da casa sua, viene adottato da una famiglia australiana e dopo 25 anni, ormai laureato e imprenditore di successo, riesce a ritrovare la sua casa e sua madre grazie alle mappe di Google Earth. Il tutto raccontato nel film "Lion" tratto dal libro "La lunga strada per tornare a casa".



Saroo Brierley, il vero protagonista di questa "favola" moderna, racconta come da piccolo avesse pochissimo da mangiare e viaggiasse spesso sui treni locali insieme al fratello chiedendo l'elemosina. Ma durante un viaggio sfortunato, mentre sonnecchiava in una stazione, si svegliò ritrovandosi da solo. «Ho aperto gli occhi e non riuscivo a vedere mio fratello, ma ho visto un treno davanti a me con la porta aperta e per qualche ragione ho pensato che fosse a bordo - racconta Saroo - Ho fatto una corsa e sono saltato su quel treno proprio mentre le porte si chiudevano e il convoglio si metteva in moto. Solo in quel momento ho realizzato che mio fratello non era lì. In una frazione di secondo quella decisione di saltare sul treno cambiò la mia vita per sempre».



Tutto solo, rimase su quel vagone facendo un viaggio di mille miglia attraverso tutta l'India che lo portò nella città nord-orientale di Kolkata dove divenne un mendicante, senza che la polizia e le autorità facessero nulla per aiutarlo. Dopo un po', finalmente, fu portato presso un ente di beneficenza che si occupava dell'infanzia e da lì in un orfanotrofio, dove venne adottato da una coppia australiana che lo portò in Tasmania per regalargli una nuova vita.



Da quel giorno tutto è cambiato per Saroo, ma in tutto questo tempo, nonostante la sua famiglia adottiva lo abbia cresciuto con amore, lui non ha mai perso la speranza di poter ritrovare la sua famiglia d'origine, passando anni a consultare le mappe e navigando su Google Earth a caccia di punti di riferimento che si incrociassero con i suoi sbiaditi ricordi di bambino.

«Ho viaggiato tanto con i miei fratelli, e ho visto tante zone intorno a casa mia - racconta - Mi ricordavo alcuni punti di riferimento, ad esempio c'era una cascata dove giocavamo e la diga. Ma io non conoscevo il nome della città, e trovare un piccolo quartiere in un paese così grande sembrava quasi impossibile». Saroo, però, non si arrendeva e scrutava in continuazione ogni piccolo indizio guardando le immagini satellitari della tv, zoomando sulle mappe, esplorando sul web le linee ferroviarie che attraversano l'India.



E poi arrivò il gran giorno. Trovò quello che sembrava il posto giusto. «Guardavo e pensavo: "Sul lato destro si dovrebbe vedere la stazione ferroviaria con tre binari: e quella c'è. Sul lato sinistro si dovrebbe vedere una grande fontana: e quella c'è". Tutti i pezzi cominciavano a incastrarsi, tutto cominciava a corrispondere. Così ho tracciato all'indietro la strada che avrei seguito da bambino, e così prima ho visto il sobborgo dove ero cresciuto, poi a destra c'era la casa della mia famiglia, e altro ancora. Quella notte non sono riuscito a dormire».



Ci sono voluti mesi per organizzare il viaggio che lo avrebbe portato, se i calcoli non erano sbagliati, verso il villaggio della sua infanzia: Khandwa, piccola città nel Madhya Pradesh. Un viaggio a ritroso nel tempo e con il cuore che batteva forte, una speranza che sembrò spezzarsi quando arrivò e trovò la sua casa chiusa, disabitata e abbandonata.



«Ho solo pensato al peggio, ho pensato di aver perso tutta la mia famiglia, che fossero tutti morti - racconta Saroo - Poi è uscita una donna con un bambino che mi ha detto: "Posso aiutarla?". Le ho detto il mio nome e i nomi di tutti i membri della mia famiglia. È arrivata un'altra persona, e poi un'altra, e tutti volevano sapere chi fosse quello straniero in un posto dove non avevano mai visto uno straniero prima. Mi hanno detto: "Stai qui un momento". Tornarono dopo dieci minuti e uno disse:: "Adesso vado a prendere tua madre". Sono rimasto stordito. Non riuscivo a crederci. Ho girato l'angolo della strada, appena 15 metri più in là, e ho trovato tre donne in piedi davanti all'entrata di una casa. Ho guardato la seconda e ho pensato: "C'è qualcosa in te". Dopo pochi secondi ho capito che era lei. Sembrava molto più bassa di quanto ricordassi quando ero un bambino di 4 anni. Ma lei camminava verso di me, e io camminavo verso di lei, e le mie emozioni, le lacrime, la chimica nel cervello, è stato tutto come una fusione nucleare. Io non sapevo davvero cosa dire, perché non avrei mai pensato che questo momento sarebbe arrivato, che davvero avrei rivisto mia madre. E invece ero lì, in piedi di fronte a lei».