Incendio alla raffineria di Milazzo: esplode serbatoio

Incendio alla raffineria di Milazzo: esplode serbatoio
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Sabato 27 Settembre 2014, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 12:51

Un incendio di vaste proporzioni si sviluppato nella notte all'interno della Raffineria Mediterranea di Milazzo, in provincia di Messina. Le fiamme, visibili da diversi chilometri di distanza, riguardano un deposito che contiene un milione di litri di carburante. Non si registrano feriti ma si teme un disastro ambientale.

La paura Sul posto tre squadre dei vigili del fuoco provenienti da Milazzo e Messina, oltre a quelle del servizio di sicurezza della Raffineria. Secondo la centrale operativa la situazione in questo momento è «sotto controllo» e non è stato predisposto alcun piano di evacuazione della zona, anche se centinaia di famiglie che risiedono nella zona hanno preferito allontanarsi in auto per paura intasando le strade del comprensorio.

L'incendio Il rogo è sviluppato intorno alle 0,45 per cause ancora da accertare; le fiamme, che si levano altissime, sono visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi. Al momento è stato confermato che non vi è alcun pericolo per la popolazione e che i vigili del fuoco stanno raffreddando con getti d'acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante. L'operazione potrebbe durare diverse ore. L'ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all'interno dell'impianto Topping 4 morirono 7 persone.

L'inchiesta La procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto un fascicolo contro ignoti. I carabinieri di Milazzo cominceranno le indagini appena le fiamme saranno spente e l'area accessibile. I carabinieri sono arrivati sul posto pochi minuti dopo l'incidente, coordinati dal comandante della compagnia, Antonio Ruotolo, e di quello della stazione mamertina, Tommaso la Rosa. La Federazione dei Verdi di Milazzo chiede che «la procura disponga immediatamente le indagini necessarie ad accertare le cause di tale evento catastrofico accaduto all'interno della Raffineria di Milazzo - scrive il portavoce Peppe Marano - e che disponga tutte le misure cautelari come per esempio il sequestro degli impianti interessati e anche quelli per effetto domino dall'evento incidentale per prevenire ogni ulteriore pregiudizio e danno per la salute e la sicurezza della popolazione residente e dell'ambiente».

Le indiscrezioni Intanto sul'origine dell'improvviso incendio al serbatoio 513 pieno a metà di virgin nafta (semilavorati di benzina) vengono fuori alcune indiscrezioni non confermate dai dirigenti della raffineria secondo cui il serbatoio che ha preso fuoco nel pomeriggio di ieri presentava alcune anomalie. A quel punto sarebbe stata disposta la «schiumatura» del tetto ed il trasferimento del prodotto in un altro serbatoio. Improvvisamente, però, alle ore 00.45 le fiamme si sono sviluppate alte. Il comandante del porto, capitano di fregata Matteo Lo Presti, ha disposto subito l'allontanamento delle petroliere ancorate nella rada di Milazzo. Per tutta la nottata le fiamme sono state sempre visibili anche in lontananza. Al comune si è riunito il Coc - centro operativo commissariale - presieduto dal sindaco, Carmelo Pino, con i comandanti della polizia municipale, dei carabinieri, della Finanza e del dirigente del commissariato di polizia stradale. Il sindaco ha disposto la chiusura di tutte le scuole per oggi ed ha chiesto l'intervento urgente dell'Arpa per verificare l'ambiente del comprensorio milazzese.

Il sindaco «Le operazioni di raffreddamento dei serbatoi limitrofi - ha spiegato il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino - sono state avviate subito e il panico è rientrato. Per quel che riguarda la questione ambientale ho chiesto all'Arpa di intervenire per accertare eventuali conseguenze collegate ai fumi che si sono sprigionati. Adesso aspettiamo che l'azienda comunichi le cause dell'incidente e i tecnici del Ctr, il comitato tecnico regionale, possano anche esprimere un giudizio per comprendere se sono scattate in tempo le misure di sicurezza».

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