Delitto di Firenze, spunta un sospettato per la morte di Ashley: ripreso dalle telecamere in strada

Delitto di Firenze, spunta un sospettato per la morte di Ashley: ripreso dalle telecamere in strada
di Nino Cirillo
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Mercoledì 13 Gennaio 2016, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 17:37

dal nostro inviato

FIRENZE - La svolta è arrivata: l'assassino di Ashley Olsen ha un volto e forse un nome. Le telecamere del Comune che coprono quasi completamente le stradine attorno ai ponti sull'Arno l'hanno bloccato in un fermo immagine, anzi, in diversi fermo immagine. Lui e Ashley Olsen, lungo la strada che dal Montecarla porta a casa di lei, in via Santa Monaca 3. È quasi l'alba di venerdì 7 gennaio, ancora poche ore e la bella ragazza americana sarà uccisa, strangolata.

Non è ancora andata a dama, quest'indagine, solo perché proprio sotto casa, proprio quando dovrebbero funzionare, le ultime telecamere sono posizionate dalla parte sbagliata: nessuno vedrà uscire o entrare né Ashley né l'assassino da quel portone. Ma potrebbe essere questione di ore: di quest'uomo si sa già tutto, un piccolo spacciatore di cocaina dell'Oltrarno, uno che la Squadra Mobile tiene d'occhio da tempo. Dove l'ha incontrato Ashely? Probabilmente proprio al Montecarla, il suo locale preferito, i tavolinetti neoclassici, la luce soffusa, quell'aria un po' maledetta che le piaceva tanto. E da lì si sono incamminati verso casa, poi chissà cosa è accaduto. Perché è arrivato a ucciderla? C'è chi ipotizza un gioco erotico, ma come provarlo?

Ci sta lavorando la Squadra Mobile di Giacinto Profazio. Un'inchiesta difficile, piena di abbagli, di micidiali trappole. Come quella sedia spezzata trovata in casa di Ashley: nessuna lite furiosa prima del delitto, solo Federico, il fidanzato, che quando l'ha trovata morta pensava di impazzire e ha spaccato tutto quello che si è trovato davanti. Come il cadavere trascinato dal soppalco al piano di sotto: sempre Federico che la portò giù sperando fosse ancora viva, provando disperatamente a rianimarla. E poi il falso hacker, e il reggiseno sulla bicicletta che non era suo...

IL REBUS OSCURO
Questo per dire che quattro giorni dopo l'omicidio di Ashley - 36 anni, americana della Florida, bionda e bella come il sole, arrivata a Firenze tre anni fa per raggiungere un padre professore di «design ecosostenibile» - sembrava essersi trasformato in un rebus oscuro, pieno di rimandi, un gioco di specchi destinato a durare. Invece la soluzione a questo punto sembra a un passo, sorretta dalla gran mole di filmati.

La Procura di Firenze, molto informalmente, qualche certezza intanto la fornisce: è stata strangolata, e non a mani nude. L'assassino potrebbe aver usato il cavetto usb che è stato trovato accanto al corpo, ma anche un laccio, una corda. Ed è stata uccisa fra le 24 e le 36 ore prima del ritrovamento del corpo, alle due del pomeriggio di sabato 9 gennaio, quindi all'alba di venerdì.

La Procura dispensa un'altra importante verità: non si è difesa, Ashley, evidentemente non ne ha avuto il tempo. E i graffi, le piccole contusioni sul corpo di cui si era parlato? Niente, nessuna conferma e neppure nessuna smentita. Come appaiono lontane verità che invece in altri casi è stato semplice appurare: aveva consumato droga? E' stata violentata? Tutto rimandato alla «perizia chimico-tossicologica», un mese e anche più. Allora mettiamo a fuoco Federico, Federico Fiorentini, 42 anni, il suo fidanzato, pittore conosciuto, che da tre giorni non la sentiva e che quel sabato mattina è andato a trovarla. In quelle ore, dicono i telepass, è stato davvero fra l'Impruneta dove abita e l'isola d'Elba dove ha un atelier. E c'è sua madre che conferma. Ma gli investigatori non spendono una parola per tirarlo fuori definitivamente da questa storia. Come pure il telefonino di Ashely. Nessun assassino lo ha fatto sparire, ma molto più banalmente «non è stato ancora cercato». Perché si è deciso, per ora, di non perquisire l'appartamento di Ashley, di cristallizzare la scena del delitto.