Solo dopo varie ore è stato rivelato dal New York Times che le lettere non sono state scritte da Hillary, nè provengono dal suo server privato, ma dal pc che apparteneva ad Anthony Wiener, l'ex deputato democratico ed ex marito della più stretta collaboratrice della Clinton, Huma Abedin. Anche lei avrebbe avuto accesso al quel computer. L'ex deputato è caduto in disgrazia per il suo vizietto di inviare foto a luci rosse di sè stesso usando proprio il pc che ora è nelle mani del'Fbi.
Hillary Clinton e il suo staff hanno appreso della riapertura dell'inchiesta Fbi su e-mail e server privati insieme con tutti gli altri, quando la notizia è stata resa pubblica. Lo ha segnalato un giornalista della Cnn che viaggiava al seguito della candidata democratica. Quest'ultima era diretta in Iowa, per un evento elettorale, e dopo l'atterraggio è rimasta a lungo sull'aereo con il suo entourage per una conference call. Risulta inoltre che durante il volo sull'aero non fosse disponibile il servizio wi-fi.
Donald Trump ha dato la notizia della riapertura delle indagini dell'Fbi sulle e-mail di Hillary Clinton quasi in diretta in un comizio a Manchester, in New Hampshire, accolto da un'ovazione della folla dei suoi sostenitori. «Una corruzione su una scala mai vista prima», ha commentato il tycoon, sostenendo che la candidata democratica vuole «portare il suo schema criminale nello studio ovale». «Sono contento che l'Fbi stia ponendo rimedio a tutti gli orribili errori fatti» nelle indagini sulle e-mail della Clinton.
Il partito democratico ha invece protestato vivamente per il fatto che Comey, un repubblicano, abbia emesso un comunicato tanto breve e vago da lasciare aperta la porta alle più terribili supposizioni, così a ridosso del voto. Entrambi i partiti hanno chiesto ulteriori chiarimenti. Ma è possibile che questi non vengano per settimane, se non per mesi.
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