La messa in scena è stata ideata dopo che l'uomo, presidente della quinta sezione del Csm, aveva inviato per errore un messaggio su Whatsapp alla consorte. La vera destinataria, infatti, era l'amante. L'unico modo per evitare la crisi era denunciare il furto ai carabinieri. I militari hanno capito che era tutto falso e nel Csm è subentrato l'imbarazzo. "Getta discredito su tutto il Consiglio" hanno cominciato a dire i consiglieri, altri addirittura hanno parlato di "imbarazzo per l’intera magistratura" sperando in una punizione esemplare
Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini ha dichiarato: "A seguito di richieste di chiarimento formulate da vari colleghi e all’esito di verifiche non risulta pendente alcun procedimento penale o disciplinare a carico di componenti del Csm".
© RIPRODUZIONE RISERVATA