Gian Marco Moratti, al funerale il mondo dell'economia, della politica e dello sport

Gian Marco Moratti, al funerale il mondo dell'economia, della politica e dello sport
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Martedì 27 Febbraio 2018, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 18:08

«Era un ragazzo speciale. È una storia di 50 anni fa ed è una bella storia». Così la giornalista Lina Sotis ha ricordato Gian Marco Moratti, di cui è stata la prima moglie, arrivando nella chiesa di San Carlo ai funerali dell'imprenditore scomparso a 81 anni.

Fuori dalla chiesa ci sono decine di corone di fiori mandate dai dipendenti del gruppo petrolifero Saras, di cui era presidente, dal teatro alla Scala, dall'Inter, da Roberta Armani, dal presidente dell'Inter Erick Thohir, da Pippo Baudo, per citarne solo alcune.

 

 


In chiesa per la funzione i rappresentanti del mondo delle imprese, della politica e dello sport, come Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Eni, Lapo Elkann, Federico Ghizzoni ex ad di Unicredit, Marco Tronchetti Provera ad di Pirelli con la moglie Afef, Diana Bracco che è arrivata in lacrime, Paolo Berlusconi, il governatore lombardo, Roberto Maroni, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il presidente del Coni Giovanni Malagò, Gianfelice Facchetti, Marco Branca ex attaccante e dirigente dell'Inter, una delegazione della primavera nerazzurra, con l'allenatore Stefano Vecchi, Ernesto Pellegrini ex presidente Inter.

Ad accompagnare il feretro in chiesa, gremita di persone, la famiglia: la moglie Letizia, ex ministro dell'Istruzione ed ex sindaco di Milano, con i figli Gilda e Gabriele, insieme ad Angelo e Francesca, avuti da Gian Marco nel primo matrimonio con Lina Sotis. Poco prima in chiesa era entrato il fratello Massimo Moratti, con la moglie Milly. Sulla bara un cuscino di rose rosse. Alle 17 Gian Marco Moratti sarà sepolto, come da suo volere, al cimitero di San Patrignano, la comunità a cui lui e la moglie Letizia hanno dedicato molti anni della loro vita.

Il ricordo di Gian Marco Moratti è dedicato alla sua riservatezza. «Ho ricevuto diverse testimonianze sulla sua vita» ha detto padre Stefano Bordignon durante l'omelia della cerimonia funebre nella chiesa di San Carlo al Corso. Da queste testimonianza «emerge la sua riservatezza: non faceva il bene per ostentazione, ma per nobiltà d'animo», un comportamento che oggi «sembra una virtù di altri tempi, andata in disuso». È «la sua riservatezza che ci insegna ciò che fa grande un uomo, sulla terra e anche nel cielo», ha continuato il sacerdote in una chiesa gremita di milanesi e uomini di sport, industria e spettacolo (tra gli ultimi arrivati l'editore e presidente del Torino, Urbano Cairo, Carlo Bonomi di Assolombarda, e Mara Maionchi). «Rispetteremo il suo modo di essere anche in questa celebrazione, abbiamo deciso con la famiglia che non sarà un momento per rivelare la carità nascosta o il momento dell' elogio».

«Dire che era un gentiluomo è dire poco, sotto ogni punto di vista. È una persona da cui c'è solo da imparare». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha ricordato Gian Marco Moratti, l'imprenditore morto ieri all'età di 81 anni, arrivando ai funerali che si tengono a Milano nella chiesa di San Carlo, a due passi dell'abitazione della famiglia. Anche Ernesto Pellegrini, ex presidente dell'Inter, ha voluto ricordare Gian Marco Moratti a margine della cerimonia: «Era un grande uomo generoso, che ha fatto la storia dell'imprenditoria ma anche della generosità, con San Patrignano - ha detto -. Sono commosso, era un amico».

Al termine della funzione il figlio Angelo lo ha ricordato, spiegando che «Letizia», la moglie, «era sempre al suo fianco. Oggi salirai in paradiso a fianco dell'arcangelo Gabriele, intanto qui sulla terra c'è un piccolo Gian Marco che inizia a giocare a calcio». Al termine della funzione un applauso ha salutato la partenza del feretro, oltre a personaggi del mondo delle imprese, dello sport e della politica c'erano anche tanti milanesi, tanti cittadini a salutare l'imprenditore. Nella piazza antistante la chiesa la famiglia ha salutato e ringraziato quanti hanno partecipato alla funzione, poi ha lasciato il luogo della cerimonia.


 

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