G7, stop agli sbarchi in Sicilia. Pronto anche un piano anti-hacker

G7, stop agli sbarchi in Sicilia. Pronto anche un piano anti-hacker
di Cristiana Mangani
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Lunedì 15 Maggio 2017, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 08:31
ROMA Sicilia blindata per il G7, dal mare, dal cielo e da terra. A partire da oggi l'isola sarà presidiata da migliaia di uomini che avranno il compito di garantire la sicurezza del vertice. Tremila i militari prestati dal resto d'Italia a Taormina, Giardini di Naxos, e dintorni. Tra quattromila e cinquemila i rappresentanti delle forze dell'ordine (polizia, carabinieri, guardia di finanza). Più tutti gli altri 007 delle grandi potenze, Stati Uniti in testa, che da giorni si aggirano tra le viuzze della località balneare per verificare percorsi, location, e anche ospedali. Taormina sta facendo le corse per arrivare preparata al grande evento, ma il compito non sarà facile: molte cose sono rimaste indietro, ed entro il 20 di maggio dovranno essere pronte e operative le due elipiste che sono state costruite per permettere agli elicotteri dei capi di Stato di atterrare con facilità.

L'ALLERTA
A indicare le regole da seguire per la buona riuscita dell'operazione è la direttiva riservata emessa dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla fine di aprile. Centotrenta pagine dalle quali emerge quanto sia elevato il livello di allerta. Per questa ragione l'Italia ha già provveduto a chiudere Schengen, ripristinando i controlli alle frontiere per il periodo che va dal 10 al 30 maggio. Anche se la principale preoccupazione resta il mare, le vie d'accesso dalla costa. Così la Sicilia si è attrezzata e, per l'occasione, ha disposto il blocco navale, per evitare che l'onda continua del flusso migratorio possa raggiungere porti sensibili. «A tale riguardo - è scritto nelle disposizioni - è stata rappresentata la necessità di realizzare, a partire da oggi, una riduzione progressiva degli sbarchi a Messina e poi per l'intera Sicilia, evitando di impegnare i porti dell'isola: Messina dal 18 al 28 maggio, tutti gli altri dal 22 al 28 maggio».

Insomma, per qualche giorno Ragusa, Siracusa, Catania, Messina, non dovranno affrontare gli sbarchi, perché barconi e gommoni carichi di esseri umani verrano tenuti off limits e deviati su altri approdi. Il Dipartimento della pubblica sicurezza teme che l'immigrazione clandestina possa nascondere qualche minaccia, tanto da richiedere «speciale attenzione al fenomeno che potrebbe generare elementi di rischio per la sicurezza». Verrà effettuata una completa mappatura della fascia costiera interessata con particolare attenzione ai porti, ma anche agli approdi turistici. Verranno controllati fondali, cantieri navali e rimessaggi, baie, e ogni altro luogo che possa nascondere insidie. Il terrorismo islamico ci ha abituati a continui colpi di scena e, anche se non esistono, al momento, segnalazioni di possibili attentati, il livello di attenzione non si può abbassare. Stessa cosa per il cielo, con divieti di sorvoli e controlli su droni e su tutto ciò che può volare. E ancora, lungo le autostrade, nelle zone di mare e in quelle collinari.

PERICOLI DAL WEB
La direttiva, poi, indica un altro forte elemento di rischio, ed è quello che deriva dal web. E' stato predisposto un piano per la prevenzione dai cyber attacchi diretti verso le infrastrutture critiche informatizzate connesse all'evento. «Bisogna contrastare - evidenzia il capo della polizia - l'interruzione e le interferenze nelle comunicazioni telefoniche e radio, al fine di garantire la sicurezza nelle comunicazioni dedicate alla gestione dell'ordine pubblico». La paura è che quanto sta accadendo in questi giorni nei computer di mezzo mondo possa colpire anche il G7. Tanto che, in previsione dell'arrivo di Donald Trump e di almeno 300 delegati americani a Taormina, i servizi Usa si sono messi al lavoro per definire ogni possibile spostamento del presidente, facendo attivare alcune decine di circuiti a larghissima banda per permettere allo staff di collegarsi in maniera diretta con la Casa Bianca e con i vertici militari. Inoltre l'ambasciata Usa ha coordinato l'installazione di una cinquantina di linee di comunicazione digitale e satellitare, criptate, che permetteranno di stare in linea con i centri di controllo e di comando. Nei prossimi giorni, poi, al pontile Nato di Augusta dovrebbero attraccare navi della U.S. Navy attrezzate per poter fare da ponte alle comunicazioni. Altre delegazioni straniere, come quella francese e quella tedesca, invece, si sono affidate al governo italiano.
Nel frattempo, sul fronte della sicurezza interna, a dieci giorni dal vertice, non è stata ancora evidenziata alcuna minaccia da parte del mondo antagonista che sembra essere in piena spaccatura e dissenso. Una richiesta di manifestazione pacifica sarebbe, però, già arrivata al questore di Messina. Niente che faccia pensare a un'iniziativa violenta.