Motociclista ucciso a Rio, il cugino: «Ucciso davanti a me, poi gli hanno scavato la fossa»

Motociclista ucciso a Rio, il cugino: «Ucciso davanti a me, poi gli hanno scavato la fossa»
di Davide De Bortoli
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Sabato 10 Dicembre 2016, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 18:16

FOSSALTA DI PIAVE - «Ho visto Roberto cadere dalla moto e piombare addosso ad un'auto. All'inizio non avevo capito che fosse morto, né perché fosse caduto». 
È il drammatico racconto della morte del cugino e compagno di viaggio Roberto Bardella, fatto da Rino Polato alla sorella Emanuela di Noventa. Due le telefonate fatte ad Emanuela, tramite l'ambasciata italiana in Brasile, alle 2 e alle 14 di ieri, con la voce rotta dall'emozione per compiere il resoconto dell'imboscata in cui erano caduti entrambi giovedì in una favela di Rio de Janeiro, che ha tragicamente interrotto il tour che stavano facendo a bordo di due moto. Ieri Polato ha contattato anche la moglie Serenella Masi, che abita a Fossalta di Piave e si è chiusa nel silenzio.
«Secondo la ricostruzione di Rino racconta la sorella - l'agguato è stato molto veloce. Roberto era in sella alla sua moto e lo precedeva di circa 100 metri. Rino non ha sentito lo sparo ma lo ha visto cadere all'improvviso», terminando la corsa addosso ad un altro mezzo. 

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