Caso Fortuna, la mamma in aula: «Non credo alle violenze sessuali»

Caso Fortuna, la mamma in aula: «Non credo alle violenze sessuali»
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Venerdì 9 Dicembre 2016, 17:07
«Mia figlia parlava ma non ha mai detto niente a me, alle maestre, alle assistenti sociali. Mi ha solo parlato di bruciori, davanti, e andammo dalla dottoressa che mi diede della pomata senza visitarla: io non credo alle violenze sessuali. L'unico errore fatto è stato non nominare un perito quando è stata fatta l'autopsia» ha detto Domenica Guardato nell'udienza del processo sull'omicidio della figlia, Fortuna Loffredo, lanciata nel vuoto, il 24 giugno 2014, dall'ottavo piano nel parco Verde di Caivano (Napoli).
 
 


Domenica Guardato ha ripercorso, rispondendo agli inquirenti, i momenti precedenti e successivi alla morte di Fortuna e collocato gli imputati - Raimondo Caputo e la sua ex convivente Marianna Fabozzi - al sesto piano del palazzo dove Chicca è stata lanciata nel vuoto.
Mimma ha parlato dei rapporti con Marianna Fabozzi, peggiorati dopo un litigio avvenuto qualche giorno prima della morte di Chicca, e dei rapporti con i suoi due ex compagni, tra cui Pietro Loffredo, che a causa di un moto di intemperanza è stato espulso dall'aula. Prima di Domenica è stata ascoltata la sorella di Domenica, Mariarca, la quale, ha ripercorso, anche lei, dal suo punto di vista, i momenti antecedenti e successivi alla morte di Fortuna. 
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