Festa Repubblica, Mattarella: «I nostri valori per un futuro di pace»

Festa Repubblica, Mattarella: «I nostri valori per un futuro di pace»
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Venerdì 2 Giugno 2017, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 14:51

Con l'Inno d'Italia eseguito dal tenore Andrea Bocelli assieme al coro di voci biance dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia e il successivo passaggio delle Frecce Tricolori si è chiusa la sfilata militare ai Fori Imperiali in occasione della Festa della Repubblica. Dopo la resa degli onori, il Capo dello Stato Sergio Mattarella, affiancato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, è salito a bordo della storica Flaminia decappottabile per il rientro al Quirinale.

Al termine della parata per la festa della Repubblica, prima di andarsene, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha incontrato e salutato alcuni studenti accompagnati dalla ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli. Mattarella ha scambiato qualche battuta con i ragazzi, che gli hanno donato un quadro. Tra di loro anche degli alunni del Centro di formazione alberghiera di Amatrice.

 

Le celebrazioni sono cominciate con l'omaggio del capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, c'erano tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi. La banda dell'Esercito ha quindi intonato l'Inno nazionale e le Frecce tricolori hanno sorvolato il Vittoriano. Dopo l'alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d'alloro sul sacello del Milite Ignoto, Mattarella ha passato in rassegna le truppe. 

«Nel settantunesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, rivolgo il mio saluto agli uomini ed alle donne delle nostre Forze Armate ed insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia
». Inizia così il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano.
 
 


«I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 - sottolinea - continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un'Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all'interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare. Le difficoltà che stiamo affrontando, le minacce alla nostra sicurezza e al nostro benessere vanno sostenute con la limpida coscienza dei risultati raggiunti».

In questo percorso, scrive ancora Mattarella, «ci accompagna la consapevolezza che in un mondo sempre più interdipendente, non potrà esservi vera sicurezza se permarranno focolai di crisi e conflitti; non potrà esservi vero benessere se una parte dell'umanità sarà costretta a vivere nella miseria».

«Le Forze Armate con convinzione e pieno coinvolgimento - sottolinea - assolvono a questo dovere e hanno contribuito, in questi ultimi decenni, a conseguire risultati straordinari. La loro professionalità, la loro abnegazione, il modo costruttivo ed umano con cui hanno saputo interpretare i compiti quotidianamente svolti in Patria ed in tante regioni del mondo, non privi di rischi, sono alla base della stima e dell'affetto dai quali sono circondate. Un ringraziamento particolarmente sentito va ai militari intervenuti con la Protezione Civile in soccorso alle popolazioni del Centro Italia, duramente e dolorosamente colpite. Il loro impegno testimonia ancora una volta la dedizione delle Forze Armate al Paese e ai suoi cittadini, dei quali sono nobile espressione». «Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri operativi - conclude il capo dello Stato -, giunga la gratitudine del popolo italiano e mia personale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!».

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