Spaventate, avevano già spiegato al personale medico che cosa avesse potuto provocare quelle crisi così violente: l’ingestione di stupefacenti. Entrambe avevano infatti consumato nell’abitazione della più anziana, durante la serata precedente, un dessert che più speziato di così sarebbe difficile da immaginare. Altro che anice, cannella, zenzero, noce moscata, pepe o l’ancor più trasgressivo peperoncino. Proprio niente a che vedere con le comuni gallette, con i cantucci alle mandorle o con gli usuali frollini e le ormai immancabili goccioline di cioccolato. Nell’impasto preparato dal loro congiunto c’era invece un trito di marijuna, sostanza psicoattiva che si ottiene dalle inflorescenze essiccate della cannabis. Quando la pattuglia della polizia è arrivata in ospedale, le due donne hanno provato a giustificarsi: «Abbiamo assaggiato i biscotti per curiosità». Figlia e madre, che ha cotto i dolcetti nel forno di casa, ignoravano però gli effetti tossici derivanti dall’uso della marijuana pura. Il successivo controllo effettuato nell’abitazione ha portato al sequestro di altri biscotti, del peso di 10 – 15 grammi ciascuno, per un totale di quasi mezzo chilo. Da una successiva analisi specifica è poi risultato che anche il resto dei dolcetti era intriso di Thc, il tetraidrocannabinolo, principio attivo della marijuana.
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