Mattarella ricorda Falcone: «Per lui la mafia non era invincibile»

Mattarella ricorda Falcone: «Per lui la mafia non era invincibile»
di Sara Menafra
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Martedì 23 Maggio 2017, 17:55 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 15:07

«Non posso fare a meno di pensare alle sofferenze che Giovanni ha provato per le decisioni prese in questa stanza». Non poteva essere una cerimonia paludata, quella in memoria di Giovanni Falcone celebrata nell'aula del plenum del Csm ieri, alla vigilia del venticinquesimo anniversario della sua morte a Capaci.

A rompere il rituale ufficiale, è stata la voce della sorella del magistrato, Maria, seguita da quelle del suo pm di aula, Giuseppe Ayala, del fratello della moglie, il pm Alfredo Morvillo, e del suo collega Giuseppe Di Lello. Ma prima di loro era stato lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad augurarsi che quel ricordo non si trasferisse «in una celebrazione rituale» perché «lo spirito e i criteri del suo impegno» rimangono validi. Proprio con l'idea di non limitarsi alla formalità, il Csm, sempre ieri, ha pubblicato sul proprio sito internet tutti gli atti più rilevanti di istruttorie e audizioni che hanno riguardato il magistrato. Rendendo consultabili a tutti proprio le pagine più dure della sua carriera, fatta anche di scontri, accuse e promozioni negate, proprio da parte del Consiglio.

Il capo dello Stato ha ricordato il metodo di lavoro di Giovanni Falcone che era «dinamico con la convinzione - condivisa con altri colleghi, tra cui Paolo Borsellino - di quanto fosse importante il lavoro in pool». «Falcone diceva, e questo è valido ancora oggi», ha sottolineato il presidente, che «la mafia non è invincibile ma è un fenomeno terribilmente serio».

IL PRESIDENTE
Falcone, ha sottolineato Mattarella, «aveva ben presente il valore dell'autonomia e dell'indipendenza della Magistratura. Anche per questo era attentissimo, per la credibilità dello Stato e della Magistratura, alla consistenza degli elementi di prova raccolti».

Le intuizioni di Falcone sono diventate «architravi nella strategia di contrasto delle organizzazioni criminali mafiose», ha osservato Legnini, che ha descritto il magistrato come un «modello» per tutto il mondo di «dedizione, integrità morale, di intelligenza e di rigore estremo» e come un vero garantista. E anche dal suo rapporto «molto difficile» con il Csm dell'epoca, vanno tratti «insegnamenti preziosi» per il presente.

I FAMILIARI
Impossibile dimenticare quei giorni, ha spiegato la sorella, Maria. Per il fratello Giovanni la sconfitta come candidato a guidare l'ufficio istruzione di Palermo fu una ferita insanabile: «Da quella decisione Giovanni cominciò a morire, era molto scoraggiato, ricorso che ad un membro del consiglio disse esplicitamente Mi avete abbandonato », ha spiegato la sorella: «Oggi avete dimostrato con le vostre parole e con il vostro ricordo di Giovanni che la storia ha fatto giustizia». Chi gli lanciò siluri abbia il «coraggio di dire» di aver sbagliato, è stata invece la sollecitazione venuta dal pm Alfredo Morvillo, cognato del magistrato ucciso. «Girando gli uffici giudiziari d'Italia, è impressionante notare quanto spesso si trovano negli uffici giudiziari le foto di Falcone e di Paolo Borsellino: ovunque colleghi e funzionari lavorano pensando a Falcone», ha detto invece il consigliere Antonio Ardituro, che insieme al capo dell'ufficio studi Luca Palamara ha curato la pubblicazione.

LE CELEBRAZIONI
Non cucire addosso a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino «gli abiti degli eroi perché apparirebbero come modelli inarrivabili» è stato invece l'invito di Grasso. Le celebrazioni per i 25 anni della strage di Capaci, in cui persero la vita anche il giudice Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro inizieranno questa mattina mattina con l'arrivo al porto di Palermo della Nave della legalità a bordo della quale viaggiano gli studenti di alcune scuole, il presidente del Senato Grasso, i ministri dell'Istruzione e dell' Interno Valeria Fedeli e Marco Minniti e il vice presidente del Csm Giovanni Legnini.

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