«Un uomo generoso e tenace, impegnato su molti fronti - ricorda Bettin - Animatore culturale fin da ragazzo, per decenni aveva condotto trasmissioni musicali e politico-culturali nelle radio libere venete.
Ambientalista convinto, era stato tra i fondatori dei Verdi italiani e non aveva mai smesso di partecipare a lotte sia territoriali che di portata globale: contro il nucleare e i mutamenti climatici, per la riconversione ecologica, per la pace». «Il memoriale che ha lasciato e ci chiede di diffondere - conclude Bettin - ricostruisce il suo amore per la vita, la sua tribolazione, la sua lotta, la protesta per l'insufficiente assistenza che le persone come lui ricevono dalle istituzioni preposte. Parlava da tempo di questa sua scelta finale».
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