Velista italiano in solitaria in balia per ore dell'Oceano Atlantico. Vivo per miracolo, salvato da un antico vascello olandese

La Tarabaralla
di Luisa Mosello
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Domenica 7 Febbraio 2016, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 13:16

Un’avventura carica di emozioni che si poteva trasformare in tragedia. La traversata oceanica in solitaria del velista italiano Salvatore Mantaci, 45 anni, è diventata un incubo. L’uomo era partito dalle Canarie per arrivare nelle Martinica francese, ma la barca a vela la “Tarabaralla”,  un monoscafo di poco meno di 11 metri con motore ausiliario, ieri notte stava per affondare in balia del mare grosso, a una distanza di circa 1000 miglia ad est delle coste più vicine, quelle delle Antille francesi. L’imbarcazione era stata privata dell’albero e con il motore completamente fuori uso.
 



Per fortuna Mantaci, siciliano che vive a Milano, sposato e con un figlio ugualmente appassionato di vela, è riuscito a contattare la famiglia che ha avvertito la Centrale Operativa della Guardia Costiera italiana che ha immediatamente avviato  le operazioni di soccorso da Roma.  In prima battuta inviando un messaggio di allerta per via satellite a tutte le barche in transito in quel momento e in quel punto dell’Oceano. Quindi attraverso i propri sistemi satellitari di monitoraggio, ha trasferito le informazioni utili sull’imbarcazione in difficoltà all’autorità marittima della Martinica. Che ha inviato sul posto una nave scuola-museo dei primi del Novecento, ovvero il trialbero olandese “Oosterschelde”. Una sorta di antico vascello tutt’altro che fantasma  che, dopo alcune ore, affrontando il mare in tempesta, è riuscito a raggiungere la “Tarabaralla” e a salvare il naufrago intorno alle 4,30 del  mattino. Pochi minuti prima che la barca affondasse. Con il grande dolore di Salvatore che l'ha accompagnata con lo sguardo scomparire fra le onde.

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