L'attentato. Monica, primo caporal maggiore dell'Esercito, ha salito le scale del palco autorità con in testa il tradizionale cappello con le piume dei bersaglieri. Per scendere però si è dovuta appoggiare a un commilitone, a causa dei postumi delle ferite di guerra. Il 24 marzo 2012 venne coinvolta in un «vile attacco» - come si legge nella motivazione della medaglia - condotto dai talebani nella valle del Gulistan, un attentato che è costato la vita a Michele Silvestri, sergente del Genio Guastatori. In quella occasione, «anteponendo l'incolumità dei colleghi alla propria, dopo l'arrivo di una prima bomba da mortaio faceva sgomberare la propria tenda, indicando ai propri commilitoni di recarsi nei bunker e salvando loro la vita». Ma «mentre si portava al proprio mezzo per attuare le azioni di contrasto, rimaneva gravemente ferita dall'esplosione di un'ulteriore granata che colpiva la stessa area e, malgrado il lancinante dolore - si legge ancora nella motivazione - con spiccato coraggio rifiutava le prime cure e incitava i propri commilitoni alla reazione, prima di accasciarsi stremata».
La bandiera. La Medaglia d'oro al valor militare è stata conferita anche alla Bandiera di guerra dell'Esercito che oggi dispone di oltre 2.400 militari impegnati nelle missioni all'estero - dall'Afghanistan al Kosovo, al Mali - e oltre 6.600 nell'operazione "Strade sicure" in Italia. Durante le celebrazioni, il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa, ha ricordato le «nuove sfide, dal terrorismo al Mediterraneo, che vanno affrontate con un approccio sinergico e corale: interforze, interministeriale, internazionale». Per il generale Danilo Errico, capo di Stato maggiore della Forza armata, l'Esercito «resta un saldo punto di riferimento tanto a livello internazionale, quanto per la collettività nazionale», «sempre pronto rispetto alle esigenze del Paese», come ha ricordato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio augurale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA