Escort: 100mila intercettazioni, 8 indagati
Manuela Arcuri disse no a Berlusconi

Sabina Began e Manuela Arcuri
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Giovedì 15 Settembre 2011, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 20:51
ROMA - Sabina Began, soprannominata l'ape regina e a detta di molti la preferita del premier Silvio Berlusconi, tra gli otto indagati nell'inchiesta della procura di Bari sulle escort che l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini ha portato nelle residenza del Cavaliere tra il 2008 e il 2009.



A Began i militari della Guardia di Finanza hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari che contiene 28 capi di imputazione, tra i quali associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Tra gli indagati ci sono i fratelli Claudio e Gianpaolo Tarantini, l'avvocato brindisino Salvatore (detto Totò) Castellaneta e l'amico di Gianpi, Massimiliano Verdoscia. Quest'ultimo è già stato condannato in primo grado dal gup del tribunale di Bari a quattro anni e quattro mesi per i coca party organizzati da Tarantini in Sardegna.



Sono almeno trenta le ragazze, di cui quattro non identificate, portate da Tarantini nelle residenze del presidente del Consiglio, buona parte delle quali si sono prostituite con Berlusconi. Tre sono le ragazze iscritte nel registro degli indagati: oltre all'ape regina Sabina Began, figurano Francesca Lana e Letizia Filippi. Tutte si sarebbero date da fare per reclutare ragazze e favorirne la prostituzione.



Nei 28 capi di imputazione sono citate molte ragazze già apparse nei mesi scorsi, tra cui anche alcune coinvolte nell'inchiesta milanese su Ruby. Ci sono Terry De Nicolò e Carolina De Freitas, Francesca Lana e Barbara Montereale e poi ancora Daniela Lungoci, Niang Kardiatau (detta Hawa), Karen Margaret Buchanan, Camille Cordeiro Charao, Chiara Guicciardi, Sara Tommasi, Fadoua Sebbar, Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone (detta Monia), Roberta Nigro, Maria Josefa De Brito Ramos, Grazia Capone, Luciana Francioli De Freitas, Michaela Pribisova, Marystell Polanco, Michele Conceicao dos Santos, Cinzia Caci (detta Mariasole), Ioanna Visan, Barbara Guerra, Patrizia D'Addario, Lucia Rossini e una certa Marica.



Secondo la procura ce ne sarebbero però anche altre: nel capo di imputazione che riguarda Letizia Filippi si legge infatti che la giovane, assieme a Tarantini, avrebbe reclutato Maria Josefa De Brito Ramos affinchè si prostituisse con il Cavaliere e la avrebbe invitata «a far partecipare altre ragazze all'incontro, impartendole disposizioni sul comportamento da tenere e l'abbigliamento da indossare».



Began in particolare portò a palazzo Grazioli tre ragazze tra il 30 agosto e il 6 settembre del 2008 di cui almeno una si sarebbe prostituita con Berlusconi. Began e Tarantini reclutarono «Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone (detta Monia) e Roberta Nigro», ne favorirono e sfruttarono «l'attività di prostituzione della prima, esercitata, in favore di Silvio Berlusconi, presso la sua residenza romana, dietro pagamento di corrispettivo in denaro, provvedendo, in particolare, il Tarantini, ad istruire le stesse sulle modalità comportamentali da assumere, sulle finalità della serata, a sostenere le spese di viaggio e soggiorno delle donne, e a mettere a loro disposizione un'autovettura per raggiungere palazzo Grazioli». I reati sarebbero stati commessi tra il 30 agosto e il 6 settembre 2008.



C'e anche Manuela Arcuri tra le donne che Tarantini voleva far prostituire. Di Manuela Arcuri si parla in due capi di imputazione. Uno riguarda il solo Tarantini per un episodio del 10 dicembre 2008: secondo gli investigatori, avrebbe cercato di indurre Arcuri «a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi, promettendole che egli l'avrebbe favorita per la conduzione del festival di Sanremo, non riuscendo a portare a termine il suo proposito a causa del rifiuto opposto della stessa».



La Arcuri viene contattata da Tarantini a Roma. All'attrice viene chiesto di passare la notte con Berlusconi. Per convincerla Tarantini telefona al premier e gli passa l'attrice. «Ci dobbiamo vedere», dice il Cavaliere che ha confessato a Gianpi che la Arcuri gli «piace molto» e che «è molto bella e valida». L'attrice però rifiuta di prostituirsi.



In un altro episodio, oltre a Tarantini, è coinvolta la showgirl Francesca Lana: il 25 gennaio e l'11 febbraio 2009, Tarantini e Lana avrebbero compiuto «atti idonei e diretti in modo non equivoco a indurre Manuela Arcuri a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi prospettandole la possibilità di un personale interessamento di quest'ultimo (sollecitato vieppiù dalla stessa Arcuri) per consentire la partecipazione del fratello Sergio a una trasmissione televisiva, non riuscendo a portare a termine il loro proposito per ragioni indipendenti dalla loro volontà». Francesca Lana è nota alle cronache mondane soprattutto per essere molto amica di Manuela Arcuri, e per le foto hot fatte con quest'ultima.



«Non fatemi domande su questo argomento tanto non rispondo. Possiamo cambiare argomento?», ha detto stasera Manuela Arcuri a Roma, incalzata dai cronisti sulla presenza del suo nome nei documenti sulle indagini sulle escort. Arrivata nel nuovo negozio di Blumarine in via Borgognona, inaugurato dalla stilista Anna Molinari, l'attrice, strizzata in un tubino nero fasciante, ha aggiunto: «Adesso andrò da Ferrone che è un mio sponsor e poi al Gay Village all'Eur da mio fratello».



Associazione per delinquere è l'accusa per quattro indagati, compreso Tarantini. Il favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione degli indagati è stato compiuto anche in favore dell'ex vicepresidente Pd della Regione Puglia Sandro Frisullo (vari episodi), di un dirigente dell'Asl di Bari, di un dirigente bancario (Carige), di un dirigente di Finmeccanica, Salvatore Metrangolo e di alcuni ospiti della residenza romana di Tarantini.



Tarantini e soci avevano come finalità ottenere incarichi istituzionali, «rapporti di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica spa, di società a quest'ultima collegate». Tarantini secondo i pm voleva «consolidare il rapporto con Silvio Berlusconi (avviato nell'estate del 2008), ottenere, per il suo tramite, incarichi istituzionali e allacciare, avvalendosi della sua intermediazione, rapporti di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica spa, di società a quest'ultima collegate (Sel Proc, Selex Sistemi integrati Spa e Seicos Spa), di Infratelitalia spa e altre società».



Bertolaso: mai favorito Tarantini. «Sfido chiunque a trovare nelle centomila intercettazioni dell'inchiesta di Bari traccia di un mio intervento per favorire Tarantini o persone a lui vicine - afferma l'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso- Se qualcuno trovasse tra le telefonate un mio coinvolgimento di questo tipo sono pronto ad autoaccusarmi come il peggior bandito d'Italia».



Insieme a Tarantini il reato di associazione per delinquere è contestato all'avvocato brindisino Salvatore Castellaneta (51 anni), a Pierluigi Faraone, 56 anni, nato a Genova e residente a Milano, e a Masimiliano Verdoscia, 41 anni, di Bari, amico fraterno di Gianpi. Tutti e tre, secondo gli investigatori, «contribuivano consapevolmente al funzionamento del meccanismo criminoso, anche nella prospettiva di ricevere vantaggi personali». Faraone infatti voleva «diventare il referente dell'attività di organizzazione delle feste private del Berlusconi a Milano; gli altri due beneficiare indirettamente dei vantaggi economici che il Tarantini, al quale erano legati da rapporti di affari, avrebbe conseguito attraverso l'aggiudicazione di commesse da parte delle società «con cui Tarantini voleva allacciare rapporti affaristici». I quattro, dunque «contribuivano consapevolmente al funzionamento del meccanismo criminoso» partecipando all'organizzazione delle serate e «provvedendo alla ricerca e alla selezione delle prostitute e alla verifica della loro disponibilità a prostituirsi».



Sono oltre 100 mila le conversazioni telefoniche e ambientali effettuate fino all'estate del 2009 nell'ambito dell'inchiesta. Le intercettazioni delle conversazioni tra Berlusconi e Tarantini non sono state trascritte. Ci sono infatti solo sintesi di poche righe dei colloqui intercorsi e intercettati tra il premier e Gianpi. Tarantini e Berlusconi parlano di donne e di rapporti interpersonali con altre persone. il rapporto tra Gianpi e il premier viene definito ben documentato. Sono cinque faldoni dell'indagine che la Procura ha depositato, per complessive 5mila pagine.



Berlusconi e Tarantini parlano di Guido Bertolaso e soprattutto di Finmeccanica. Tarantini e il capo del governo descrivono sempre al telefono gli incontri avuti con alcune ragazze. Si parla anche dei regali - contenuti in buste - che il capo del governo consegna «solitamente» alle donne sue ospiti.



Tarantini sognava di fare il parlamentare europeo e di questo parla anche con Berlusconi. Al telefono, Tarantinisi informa anche dell'età necessaria per approdare all'europarlamento: una volta capito che può farcela esulta, ma dopo qualche tempo cambia idea e decide di proseguire la strada degli affari.



In seguito al fermo di Tarantini il 18 settembre 2009 «era stata disposta - ricorda la Procura - la rielaborazione degli atti di indagine e l'effettuazione dei doverosi riscontri sulle dichiarazioni di Tarantini allo scopo di individuare le possibili notizie di reato». «La rielaborazione si rendeva necessaria perchè, fino a tutto il settembre 2009, - si legge ancora nella nota della Procura - non risultavano trascritte, e alcune neanche ascoltate, le oltre 100.000 conversazioni telefoniche ed ambientali effettuate fino all'estate di quell'anno. È stato così possibile riordinare il ponderoso materiale investigativo acquisito e costituire i diversi filoni di indagine».



Per quanto riguarda il filone "escort", il pm Eugenia Pontassuglia - riferisce la Procura - «ha provveduto, tra l'altro, ad ascoltare e selezionare, tra tutte le innumerevoli conversazioni intercettate, quelle ritenute rilevanti ai fini dell'accusa». Successivamente, depositata l'informativa da parte della Guardia di finanza a fine giugno 2011, Pontassuglia e il suo collega Ciro Angelillis «hanno proceduto, in poche settimane, all'esame degli atti, all'individuazione dei reati, alla formulazione dei capi di imputazione ed alla redazione dell'avviso ex art.415 bis codice di procedura penale in relazione ai reati per i quali le indagini sono state ritenute concluse. Sono attualmente al vaglio degli stessi sostituti le restanti ipotesi di reato emerse dall'attività investigativa fin qui compiuta».



Gli avvocati di Berlusconi: solo serate conviviali. «Le prospettazioni accusatorie contenute nel capo di imputazioni per la vicenda di Bari, non solo vedono totalmente estraneo il presidente Berlusconi, ma dimostrano la sua completa non conoscenza circa l'asserito comportamento del Tarantini e dei suoi coindagati - scrivono in una nota, i legali Niccolò Ghedini e Piero Longo - Del tutto infondate invece appaiono le ricostruzioni delle serate, che erano soltanto riunioni conviviali, come più volte affermato dalle stesse protagoniste».
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