Maxievasione fisco, sequestrati depositi petroliferi

Maxievasione fisco, sequestrati depositi petroliferi
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Mercoledì 22 Novembre 2017, 18:30 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 09:42
I finanzieri del Comando provinciale di Roma, coordinati dalla procura capitolina, stanno procedendo al sequestro preventivo dei sistemi di misurazione di prodotti petroliferi installati in numerosi depositi e raffinerie di Eni in 13 Regioni. Secondo l'accusa sarebbero stati evasi 10 milioni di euro relative al pagamento delle accise su 40 milioni di litri di prodotti petroliferi. In tutto ci sarebbero 18 indagati.

«Eni ha costantemente fornito all'autorità giudiziaria la massima collaborazione, con l'intento di chiarire le proprie ragioni a sostegno della correttezza del proprio operato e dell'estraneità alle presunte condotte illecite. Nell'ambito di questa vicenda, Eni si ritiene parte offesa». Così una nota del gruppo, dopo che «il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo dei misuratori di prodotti petroliferi situati presso le raffinerie e depositi della società in Italia.
Tale provvedimento si inserisce in attività di indagine che erano state avviate dalle Procure di Frosinone e di Prato nel 2010 e dalla Procura di Roma nel 2014, di cui la società aveva già dato notizia». La società, «anche in considerazione delle conseguenze che deriverebbero, come effetto del provvedimento, dal fermo totale delle attività di raffinazione e rifornimento di carburanti, richiederà la possibilità di utilizzo dei misuratori al fine di consentire il proseguimento di tali attività e di ridurre per quanto possibile al minimo l'impatto verso i clienti, le società e i servizi», si legge ancora.
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