Si è trattato di una decisione inter-governativa, non istituzionale. Dunque «il giudice non è competente a pronunciarsi sulla legalità di un atto degli Stati membri». In sostanza i 27 ministri «non hanno agito in qualità di rappresentanti del Consiglio, ma come rappresentanti degli Stati membri». Il Consiglio ritiene inoltre che ci sia una «carenza di legittimazione del ricorrente» (il Comune di Milano, ndr) che «non ha avuto alcun ruolo» nel procedimento.
Infine «non c'è alcun rischio di danno grave e irreparabile per il ricorrente». Anzi, la sospensiva comporterebbe «uno spreco di risorse economiche».
Il ricorso del Comune di Milano «è fondato e ricevibile, come lo stesso tribunale dell'Unione europea ha riconosciuto», afferma all'ANSA l'avvocato che ha presentato i ricorsi al Tribunale Ue e alla Corte dei Conti europea, in merito alle indiscrezioni secondo cui il Consiglio Ue avrebbe ritenuto il documento irricevibile. Il Consiglio Ue «non rigetta nulla perché non ha il potere di farlo, come non ha nessun potere di dichiararlo irricevibile». Se il ricorso presentato dal Comune di Milano «fosse davvero irricevibile - spiega l'avvocato Francesco Sciaudone, Managing partner di Grimaldi Studio Legale che ha curato i ricorsi dell'amministrazione - il tribunale l'avrebbe già fatto sapere, ma non è stato così». Il Consiglio «si difende per giustificare una situazione incresciosa che si è creata - ha precisato ancora il legale - perché la selezione riguardava un'offerta olandese più volte modificata, come ormai sappiamo bene».
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