Eboli, richiama il bullo che fa pipì in strada: massacrato davanti alla figlia

Eboli, richiama il bullo che fa pipì in strada: massacrato davanti alla figlia
di Francesco Faenza
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Domenica 17 Aprile 2016, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 10:10
Eboli. Ha difeso il pudore della figlia, di fronte a un pregiudicato che urinava per strada. Ha rimproverato il malvivente maleducato, riportando sfregi e fratture al viso. L'operaio 50enne, aggredito nella serata di venerdì scorso, è ricoverato nel reparto maxillo facciale del Secondo Policlinico di Napoli. Ha pagato un prezzo altissimo, per il senso civico che lo ha spinto a protestare. Si è ribellato a un gesto incivile, come accade a pochi ebolitani. Questa volta l'omertà non ha vinto ma ha presentato un conto salato. Dopo una notte di indagini, i carabinieri hanno scoperto e denunciato l'aggressore. È un ragazzo del rione Molinello, Emanuele P.. Gli uomini del capitano Cisternino lo hanno denunciato per lesioni gravi, e ora rischia grosso. Dovrà rispondere anche di atti osceni in luogo pubblico. Reato depenalizzato.

La multa prevista è di 10mila euro.L'aggressione con la cazzottiera è avvenuta in via Caduti di Russia. Strada stretta, vicolo che collega via Matteotti alla statale 19. Pochi negozi, pochi pedoni. Damiano R. era con la figlia. I due ebolitani rientravano a casa. Girando l'angolo, la scena vergognosa. Un ragazzo con la patta dei pantaloni aperta, urinava contro il muro. L'immagine ha stupito la figlia minorenne e indignato il padre, mandandolo su tutte le furie. L'uomo ha protestato. Ha invitato il pregiudicato a darsi un contegno. La scena belluina è proseguita. L'uomo ha continuato a urinare. Con lo sguardo da bullo, la smorfia da impunito. Damiano ha accompagnato la figlia a casa. Poi è tornato indietro. Verso un mini market. Doveva comprare delle cose, prima di rientrare da moglie e figlia. Il pregiudicato lo ha atteso dietro l'angolo. Con la cazzottiera sulle nocche della mano. L'acciaio freddo, pronto a colpire. Il pugno è stato preciso. Infame, dannoso. L'operaio impiegato presso il mercato ortofrutticolo di San Giovanni è stato raggiunto al volto. Ha barcollato. Ha reagito, difendendosi con un calcio. L'aggressore ha assorbito il colpo, continuando a mulinare cazzotti, prima della fuga vigliacca, verso casa, al rione Molinello.In strada è scattato l'allarme. I commercianti sono usciti dai negozi e hanno soccorso l'operaio, allertando il 118. I medici dell'emergenza si sono precipitati in zona. A ruota, sono arrivati i carabinieri. Gli investigatori hanno cercato una telecamere, ma di videosorveglianza, ma in pieno centro, nemmeno l'ombra. I sanitari hanno medicato il paziente e lo hanno trasferito in ospedale, mentre i militari hanno iniziato la caccia all'uomo. Le prime cure, per Damiano, al pronto soccorso. L'operaio è stato trasferito in sala tac. Radiologi e oculisti lo hanno visitato. Le fratture al volto, il viso stravolto, hanno spinto i sanitari a trasferire il paziente a Napoli. Nelle prossime ore, l'operaio sarà sottoposto a un delicato intervento maxillo facciale. I chirurghi napoletani proveranno a eliminare i segni dell'aggressione. Ci vorrà tempo. Forse altri interventi.

Ma Damiano ha raggiunto il suo obiettivo. Difendere l'onore della figlia e la dignità di una città troppo spesso omertosa, silenziosa di fronte all'ultimo bullo di quartiere, a un piccolo spacciatore senza pudore.L'aggressore si è superato. Per intelligenza e acume. Dopo il pestaggio è tornato a casa. Spaventato dall'arrivo dei carabinieri, ha avuto un'idea «geniale». Si è presentato in ospedale con la gamba indolenzita, i graffi sulla schiena. Ai medici ha raccontato il falso. «Mi hanno investito» ha dichiarato. Lo sprovveduto non ha saputo fornire molti indizi. Poche indicazioni. L'auto pirata non esisteva, i carabinieri e i sanitari lo hanno capito subito, e non hanno abboccato. Ascoltati vittima e aggressore, ieri mattina hanno chiuso il cerchio. Il pregiudicato è stato denunciato. L'operaio è invece a Napoli. In attesa di intervento maxillo facciale. Eroe per una sera. Un esempio per tanti ebolitani omertosi.
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