Il giovane, che stava rientrando in auto a Taranto dove vive, appena uscito dalla casa, subito dopo il delitto, ha incontrato degli amici ai quali avrebbe detto: «Ho fatto una sciocchezza, una grande sciocchezza...». Poi è fuggito. Questo è stato l'indizio che ha spostato subito le indagini dei carabinieri su di lui.
Il movente è da collegare alla relazione che il giovane aveva avuto con una figlia della vittima, relazione iniziata dopo una prima conoscenza su internet e che la donna aveva cercato in ogni modo di contrastare. Non solo: dopo la fine della storia tra i due, Marina Zuccarello aveva cercato di persuadere il 30enne, laureato, dal continuare a cercare la figlia.
Il procuratore della Repubblica etnea, Carmelo Zuccaro, si è detto «molto soddisfatto della risoluzione del caso per un lavoro molto serrato e puntuale da parte della magistratura e dei carabinieri di Misterbianco. La risoluzione di questo caso ha anche una grande importanza perché non getta nello sconforto una intera comunità che si era allarmata per quanto avvenuto stamattina».
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