Ragazzo ucciso a Napoli, preso il latitante Equabile: «Era in scooter con Bifolco»

Ragazzo ucciso a Napoli, preso il latitante Equabile: «Era in scooter con Bifolco»
di Giuseppe Crimaldi
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Giovedì 18 Settembre 2014, 23:23 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 13:33

E' stato catturato dai carabinieri Arturo Equabile, il latitante di 23 anni che secondo i militari era a bordo dello scooter su cui si trovava il 17enne Davide Bifolco, prima dell'inseguimento e della morte in seguito a un colpo partito dalla pistola di un carabiniere.

L'arresto Equabile è stato preso a Casoria dai carabinieri del comando provinciale, mentre stava andando a casa della fidanzata. Il giovane era latitante dallo scorso febbraio e doveva scontare una pena per reati contro il patrimonio. Insieme a Equabile, in auto, c'era un'altra persona. Un giovane del Rione Traiano, che è stato denunciato per favoreggiamento personale. In nottata Equabile verrà trasferito nel carcere di Poggioreale.

L'intervista Alcuni giorni dopo la morte di Davide, Equabile rilasciò anche un'intervista, sostenendo di non essere lui la persona sul motorino inseguito dalla pattuglia del Radiomobile. «Un'ora prima del fatto - raccontò - sono venuti i carabinieri nella casa dove stavo.

Erano con le pistole in pugno e gridavano apri, bastardo. Ho avuto paura e sono scappato in un'altra casa. Dopo tre quarti d'ora ho saputo che in un'altra parte del quartiere c'era stata la sparatoria». «Sono latitante per un furto che non ho commesso».

La difesa Equabile afferma di non aver commesso alcun reato, «sono imputato perchè delle persone avevano delle microspie in auto e parlavano di un furto e di un certo Arturo, ma quello non ero io». «Qualcuno diceva - continua - che se mi prendevano i carabinieri mi ammazzavano. E io mi chiedo perchè hanno ammazzato Davide? Al posto suo potevo esserci io». «Giuro che lo farò» dice quindi Equabile in risposta a chi gli ha chiesto di costituirsi, «aspetto solo che il mio avvocato mi porti il fascicolo. Mi costituirò per dire la verità sulla morte di Davide, ma i carabinieri devono arrestarmi, non spararmi. Ho paura, voglio che nessuno mi faccia del male, non voglio fare la fine di Cucchi».

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