Cuneo, medico ipnotizza e violenta le pazienti: smascherato da una 24enne

Cuneo, medico ipnotizza e violenta le pazienti: smascherato da una 24enne
di Giacomo Nicola
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Domenica 18 Febbraio 2018, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 20:06
Prima le ipnotizzava, poi abusava di loro. Le vittime sarebbero almeno tre. Un po' alla volta le donne in cura da lui hanno trovato la forza di denunciare cosa accadeva davvero tra le pareti dello studio. Lui, Marco Vito Surdo, 56 anni, che esercita ad Alba, in provincia di Cuneo, si trova ora agli arresti domiciliari. Grazie al racconto delle vittime, i carabinieri hanno ricostruito la rete con cui adescava le pazienti, ignare di tutto. La scusa che utilizzava era quasi banale.

LA TECNICA
Poco importava la patologia: che si trattasse di un mal di schiena, una colica o anche solo di una semplice emicrania, lui proponeva come cura l'ipnosi. Appena la malcapitata precipitava in uno stato di semi incoscienza, il medico se ne approfittava. Iniziava a spogliarla e palpeggiarla. Un gioco erotico, per lui, che durava fino al risveglio delle vittima. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Asti, la sua attività di violentatore si sarebbe intensificata negli anni che vanno dal 2012 al 2016. Per il medico l'accusa è di violenza sessuale. Le vittime accertate sono almeno tre, ma ben presto il numero potrebbe crescere.

«Per via dell'ipnosi spiegano gli inquirenti non tutte si ricordavano purtroppo di quanto accaduto. Si sentivano strane, ma non capivano il perché». Chi, invece, ha avuto la percezione degli abusi, è stata Francesca C., 24 anni nel 2012, la prima delle tre ragazze che ha denunciato il medico. «Gli avevo chiesto di prescrivermi dei medicinali perché avevo mal di schiena e il dolore era diventato insopportabile. Mi fidavo di lui, era il mio medico. Invece che prescrivermi dei farmaci, mi ha spiegato che avrei potuto trarre beneficio dall'ipnosi. Lui aveva seguito un corso in materia e sarebbero bastate alcune brevi sedute per farmi stare subito meglio».

L'APPUNTAMENTO
«Ho preso un appuntamento nel suo studio. Eravamo soli. Ha iniziato a ipnotizzarmi, ma mi sentivo strana. Pur non potendomi muovere, ero come intontita. Una cosa però me la ricordo bene: le sue mani che mi toccavano». Francesca in quel frangente si è sentita impotente, in balìa dell'uomo davanti a lei. L'ipnosi non era stata totale e lei, anche a distanza di tempo, aveva mantenuto ricordi vivi e lucidi su quanto accaduto nello studio. Inutile dire che il dolore alla schiena era continuato, anche più forte di prima. Dopo quel giorno, il dottore aveva invitato la paziente a sottoporsi a nuove sedute, ma Francesca, terrorizzata, aveva rifiutato.

Alla fine si era decisa a cambiare medico e a denuncia quanto successo. Subito dopo, altre ragazze si sono fatte coraggio e hanno raccontato ai carabinieri la stessa storia. Davanti agli inquirenti, il medico ha negato tutto: «Non ho mai abusato delle mie pazienti. Le accuse sono false». Per la procura, che ne ha disposto l'arresto, i riscontri però ci sarebbero eccome. Dalla prima querela, le indagini, coordinate dalla pm di Asti Delia Boschetto, hanno permesso di individuare almeno altri due casi di giovani donne palpeggiate e abusate durante le visite mediche. Poliziotti in servizio alla procura e carabinieri hanno lavorato assieme per far luce sul caso. Hanno raccolto testimonianze, eseguito intercettazioni telefoniche e perquisizioni domiciliari. Elementi a conferma dei racconti delle vittime.
 
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