I coniugi Diomede sono morti per un politrauma complesso da decelerazione, con lesioni da schiacciamento in varie parti del corpo, ma soprattutto su addome e torace: la coppia, residente a Spinetoli (Ascoli Piceno) e titolare di una ditta di confezioni, viaggiava su una Nissan Qashqai, che è finita sotto il cemento del ponte crollato senza avere neanche il tempo di frenare. Le macerie hanno schiacciato la parte anteriore dell'auto, provocando l'apertura degli airbag, ma per la coppia non c'è stato nulla da fare. Saranno necessari ulteriori approfondimenti per accertare se i due indossassero o meno le cinture di sicurezza. In ogni caso, però, stando a quanto trapela, l'esito sarebbe stato comunque mortale. Il punto fermo dell'inchiesta è che qualcosa di sbagliato è accaduto ai lati del cavalcavia, sulle rampe, dove si trova il sistema provvisorio per il sollevamento del troncone. «La situazione è da esaminare sotto diversi punti di vista - ha detto il pm Irene Bilotta, titolare dell'inchiesta - Importante sarà anche vedere cosa c'è sotto i monconi rimasti in piedi», per avere elementi in più utili alla ricostruzione della dinamica dell'incidente. «Ma non escludo di poter individuare prima di questo accertamento responsabilità» a carico delle ditte e dei vari soggetti coinvolti. Bilotta sta aspettando anche la relazione degli ispettori dell'Asur.
Anche se è presto per fare valutazioni, il legale della famiglia Diomede, l'avv. Vincenzo Maccarone esclude che si tratti di di «un evento di carattere accidentale» o «una fatalità»: date le «diverse competenze, i diversi soggetti e i diversi tipi di intervento» che erano in atto sul ponte, erano «tante le cautele da approntare», e un fatto «così eclatante si poteva prevenire ed evitare». «Abbiamo nominato tempestivamente una commissione d'inchiesta - ha ricordato il vice ministro Riccardo Nencini - che la prossima settimana entrerà nel pieno delle sue funzioni, muovendosi con l'urgenza dovuta». Il Ministero delle Infrastrutture «non guarderà in faccia a nessuno». Ma al di là dell'andamento delle indagini, «ora è il momento del dolore» per il figlio delle vittime Daniele, che oggi ha atteso con altri parenti, fuori dell'obitorio, l'esito dell'autopsia e il nulla osta per il funerale dei genitori. «Un dolore che durerà per sempre e con il quale mi devo abituare a convivere. Avrei voluto che i miei vivessero per conoscere mio figlio, che dovrebbe nascere il 21 maggio. Mio padre era nato il 28 maggio. Spero che la gravidanza vada avanti qualche giorno in più perché possa nascere lo stesso giorno di papà».
I funerali verranno celebrati domenica alle 15 nella chiesa di San Paolo a Pagliare (Ascoli Piceno), preceduti dalla camera ardente in un cappella messa a disposizione dalla parrocchia.
Per i figli (oltre a Daniele, la sorella Daniela) si pone anche il problema dell'azienda dei genitori: «ci sentiamo in dovere di portarla avanti».
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