In questo caso, informa l'edizione 2013 del rapporto sulla qualità della vita realizzato dall'Università La Sapienza per Italia Oggi Sette, al gradino più basso della classifica (110/o posto) troviamo la provincia di Milano, preceduta da quelle di Rimini, Prato e Imperia. Poco più su troviamo Firenze (103), Roma (101), Napoli (99) e Torino (96). Appare al contrario decisamente più variegata, rispetto al contesto generale dello studio, la mappa geografica delle più virtuose. Pordenone apre la classifica, confermando così i buoni piazzamenti conseguiti in passato, tra l'altro scalando ben 3 posizioni. Quasi a ruota troviamo Treviso (terza nel 2012) e sull'ultimo gradino del podio Matera, che è riuscita a risalire ben 10 posti. Quarto posto per Udine, seguita da Belluno, Oristano, Ogliastra, Nuoro, Vicenza e Campobasso.
Da segnalare, sempre alla voce "criminalità", Rieti, che è riuscita a scalare 44 posizioni piazzandosi all'11/o posto, Ascoli Piceno, che dopo il distacco dalla provincia di Fermo ha guadagnato 25 posti attestandosi al 16/o posto, La Spezia, risalita di 55 posti (22/a) e Gorizia, che ne ha scalate 44 (26/a). Tuttavia, osservano i ricercatori, quest'anno sono state in tutto 60 le province in cui la situazione è risultata essere "buona" o "accettabile", contro le 49 del 2012. Delle 26 province "di eccellenza" 6 sono del nord-ovest (Cuneo in Piemonte; Sondrio, Lecco e Monza in Lombardia), 8 nel nord-est (Trento in Trentino Alto Adige; Treviso, Belluno, Vicenza e Rovigo in Veneto; Pordenone, Udine e la new entry Gorizia in Friuli Venezia Giulia), 2 al centro (Ascoli nelle Marche e Rieti nel Lazio) e 10 nel Mezzogiorno (Chieti in Abruzzo, Campobasso in Molise, Benevento in Campania, Matera e Potenza in Basilicata, Crotone in Calabria e infine Oristano, Ogliastra, Nuoro e Cagliari in Sardegna).
Varie le sottocategorie presenti nello studio: tra queste in quella dei reati per la persona le province peggiori sono risultate essere quelle di Imperia, Ravenna e Pescara; sui reati contro il patrimonio Milano, Rimini e Prato; per omicidi volontari (per 100 mila abitanti), Vibo Valentia, Crotone e Reggio Calabria; per violenze sessuali Rimini, Imperia e Ravenna, per reati connessi al traffico di stupefacenti Imperia, Padova e Alessandria e per sfruttamento della prostituzione Ravenna, l'Aquila e Trieste.
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