Nasce la “Costituente islamica italiana”: così i musulmani vogliono interagire con le istituzioni

Nasce la “Costituente islamica italiana”: così i musulmani vogliono interagire con le istituzioni
di Elena Panarella
2 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Maggio 2017, 19:34 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 14:21
Era in programma da mesi. «Ma ora ci siamo». Si terrà domenica, infatti, la prima assemblea per presentare alla comunità islamica il progetto della Costituente Islamica Italiana. Si tratta di un progetto assolutamente innovativo in Italia e in Europa che punta a dare una rappresentanza ai musulmani italiani, una rappresentanza eletta democraticamente da tutti i musulmani attraverso una piattaforma web alla quale domenica sarà possibile registrarsi in tempo reale. A lanciarlo, Hamza Roberto e Davide Piccardo, che con grande meticolosità hanno lavorato sull’idea di questa  Costituente, con l’obiettivo di dare ai musulmani, una «rappresentanza democratica che possa interagire con le istituzioni insieme». Ma soprattutto «per superare la frammentazione dei tanti gruppi presenti sul territorio italiano».

«La Costituente Islamica Italiana una volta eletta ed insediatasi avrà il compito di trattare con lo Stato Italiano - spiega Davide Piccardo, coordinatore delle Associazioni Islamiche di Milano (CAIM) - per far valere i diritti costituzionali dei cittadini musulmani anche attraverso la stipula di un’intesa». Per la prima volta in assoluto i musulmani superano lo schema delle associazioni di rappresentanza basata sui centri islamici o sulle comunità nazionali di immigrati residenti in Italia e danno vita ad un soggetto «pienamente italiano, democratico, fatto di cittadini che si vogliono autorappresentare per essere finalmente visibili e rispettati dalle nostre istituzioni». L’evento avrà inizio alle ore 11 presso Dar Al Hikma in Via Fiochetto 15 a Torino.

Tra i progetti messi in campo dal Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano e Monza-Brianza (Caim) ci sono una serie di iniziative che mirano a sensibilizzare i diritti delle donne. Come il progetto Aisha partito a marzo con la benedizione grazie all’impegno di Sumaya Abdel Qader, sociologa di origine palestinese, nata a Perugia ma cresciuta nel capoluogo lombardo, sposata con tre figli.  «Questo progetto è nato per contrastare la violenza contro le donne e la loro discriminazione - spiega Sumaya - Attraverso questo percorso vogliamo sensibilizzare al tema e vogliamo promuovere una cultura del rispetto e dell’amore sano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA