Contraffazione, giro d'affari annuo di 7 miliardi. Roma prima piazza del "fake"

Contraffazione, giro d'affari annuo di 7 miliardi. Roma prima piazza del "fake"
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Martedì 14 Giugno 2016, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 17:47
Nel 2015 gli italiani hanno speso 6,9 miliardi di euro per acquistare prodotti contraffatti, un valore in crescita del 4,4% rispetto al 2012. Produrre e commercializzare gli stessi prodotti nei circuiti dell'economia legale comporterebbe 100.515 unità di lavoro in più. Senza la contraffazione, la produzione interna registrerebbe un
incremento di 18,6 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 6,7 miliardi. È quanto emerge da una ricerca del Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale Lotta alla contraffazione-Uibm).

«L'emersione della contraffazione - sottolinea il Censis - significherebbe anche un aumento del gettito fiscale», per complessivi 5,7 miliardi di euro. I prodotti falsi vengono venduti nelle bancarelle per strada, in capannoni e magazzini, negli appartamenti privati, attraverso siti web e corrieri. Al primo posto ci sono l'abbigliamento e gli accessori, il cui valore sul mercato nazionale del fake è stimabile in 2,2 miliardi di euro, pari al 32,5% del totale.

È Roma è la prima piazza del consumo fake in Italia. Un quinto della merce contraffatta sequestrata dall'Agenzia delle Dogane e dalla Guardia di Finanza in Italia è stata intercettata nella provincia di Roma, che si caratterizza come la principale piazza di consumo del mercato del falso del nostro Paese. Nel 2015 i
sequestri sono stati 3.236 (il 20,5% del totale nazionale) e i pezzi sequestrati 31.587.325 (il 58,1%): quest'ultimo dato è condizionato da due maxi sequestri per oltre 28 milioni di prodotti cartotecnici per la scuola e l'ufficio. 

Dal 2008 al 2015 nella provincia di Roma, rileva la ricerca, sono stati effettuati 24.393 sequestri, pari al 18,6% del totale nazionale, e i pezzi sequestrati nello stesso periodo sono oltre 130 milioni, ovvero il 30,3% del totale. Si tratta per lo più di falsi di bassa finitura e a basso prezzo, soprattutto capi di abbigliamento e accessori provenienti principalmente dalla Cina. Nell'ultimo anno più del 60% dei sequestri ha riguardato abbigliamento e accessori, seguiti da apparecchiature elettriche (il 14% del totale) e calzature (il 9,5%).

I dati del medio periodo confermano queste tendenze: dal 2008 a oggi il 44,8% dei sequestri ha interessato accessori di abbigliamento, il 18,5% articoli di abbigliamento e il 12,2% calzature. Al quarto posto, con il 6,8% dei sequestri, le apparecchiature elettriche. Se però si guarda ai pezzi sequestrati nel 2015, evidenziano gli analisti, al primo posto si trovano le apparecchiature elettriche, soprattutto telefoni cellulari o componenti, con oltre 1,3 milioni di articoli sequestrati, seguiti da accessori (soprattutto borse) e abbigliamento (giacche, giubbotti e capi sportivi). 

«Roma è una grande piattaforma relazionale: tra residenti, pendolari e turisti ogni giorno milioni di persone si
muovono nella capitale e costituiscono una enorme opportunità di affari anche per chi è in cerca di clientela a cui vendere prodotti falsi. Ma Roma - rimarca la ricerca del Censis per il Mise - è anche un grande hub logistico e un punto di passaggio delle merci dirette verso altre regioni, soprattutto del Sud, che esprimono una forte domanda di prodotti falsi low cost e low quality». «Solo il 50% dei sequestri compiuti alle dogane nella provincia di Roma nel 2015 aveva come destinazione finale Roma: tra le regioni italiane che attendono la merce taroccata sdoganata nella capitale - rileva lo studio - al primo posto si trova la Campania, seguita dalla Lombardia e dalla Sicilia».

L'unica area della provincia in cui il fenomeno della vendita di merci false è visibile e consistente, seppure concentrato nella stagione estiva, è il litorale immediatamente a nord e a sud della capitale, per lo più frequentato da venditori di origine africana che si spostano giornalmente in treno con il proprio carico da Roma. Accanto al commercio al minuto, continua il Censis, esiste però anche in provincia un'attività più organizzata: i dati sui sequestri rivelano come siano le stesse località del litorale romano ad essere protagoniste di attività di assemblaggio, stoccaggio e distribuzione di articoli falsi. Di fronte a un fenomeno così pervasivo e capace di rigenerarsi e di adattarsi ai mutamenti del contesto, le azioni di repressione e contrasto vanno accompagnate da iniziative di sensibilizzazione e di comunicazione rivolte a tutti i target di consumatori.

Con questi obiettivi lo scorso 9 marzo il Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale Lotta alla contraffazione-UIBM) e la Prefettura di Roma hanno siglato il Piano d'azione per la lotta alla contraffazione a livello provinciale. Dal 13 al 19 giugno si svolge in tutta Italia la prima Settimana nazionale anticontraffazione, organizzata dalla Direzione Generale Lotta alla contraffazione-UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel corso della settimana si svolgono iniziative di studio, sensibilizzazione, animazione rivolte agli stakeholder, ai cittadini e ai giovani, e si presenteranno le analisi provinciali del fenomeno della contraffazione a Roma, Milano e Palermo previste dal Piano nazionale anticontraffazione.

 
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