Consumi, allarme Confcommercio: un italiano su 4 acquista merce contraffatta

Consumi, allarme Confcommercio: un italiano su 4 acquista merce contraffatta
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Lunedì 4 Novembre 2013, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 22:57
Un consumatore su quattro (il 25,6%) ha acquistato almeno una volta nel 2013 un prodotto o un servizio illegale. Il fenomeno, in aumento negli ultimi anni, è più diffuso tra le donne e i giovani; il Mezzogiorno l'area più colpita.In crescita rispetto al passato l'acquisto di prodotti e l'utilizzo di servizi illegali (soprattutto i prodotti di pelletteria, seguiti da quelli dell'abbigliamento, parafarmaceutici, alimentari, dell'elettronica ed elettrodomestici), nonchè i fenomeni illegali nuovi, come l'acquisto, il più delle volte in rete, di biglietti per spettacoli di vario genere (cinema, concerti) o titoli di viaggio pirata; tra i prodotti illegali acquistati nel 2013 spiccano quelli dell'abbigliamento (41,2%), dell'alimentare (28,1%), della pelletteria (26,9%) e gli occhiali (27,6%). Questi i principali risultati che emergono dall'indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l'Italia, in collaborazione con Format Ricerche, sul sentiment dei consumatori nei confronti dell'illegalità, della contraffazione e dell'abusivismo.



«Per oltre il 50% dei consumatori la ragione principale degli acquisti illegali è di natura economica. Acquistare prodotti o servizi illegali rischia di diventare la normalità: il 55,3% dei consumatori ritiene questi acquisti piuttosto normali e, inoltre, utili per chi ha difficoltà economiche. Solo il 36,2% dei consumatori è convinto che l'acquisto illegale sia effettuato inconsapevolmente», sottolinea Confcommercio. «Circa l'80% dei consumatori ritiene che l'acquisto di prodotti illegali/contraffatti o l'utilizzazione di servizi svolti da abusivi possa comportare rischi per la salute e la sicurezza, rivelandosi di scarsa qualità. Il 79% è consapevole del fatto che l'illegalità altera le regole del mercato e penalizza le imprese regolari», prosegue la nota. «Il 35,6% dei consumatori italiani ha avuto occasione, almeno una volta nella vita, di acquistare prodotti illegali/contraffatti o servizi erogati da parte di soggetti non autorizzati. Con questi termini si intende l'acquisto di prodotti con false griffe, contraffatti, con un marchio non originale, imitazioni degli originali, lo scarico da Internet di musica, film, videogiochi, in qualche modo pirata (download gratis), o il noleggio/acquisto irregolare di film o videogiochi, l'utilizzo di servizi - anche di natura professionale - prestati da soggetti senza i regolari permessi (es. guida turistica abusiva, etc.)», continua Confcommercio.



«Il fenomeno è leggermente più diffuso tra le donne e i giovani (specialmente con un titolo di studio medio-basso). A livello territoriale il Mezzogiorno è l'area più colpita.Tra i consumatori che almeno una volta nella vita hanno acquisto prodotti o servizi illegali, il 71,9% lo ha fatto anche nel 2013. Ciò significa che un consumatore su quattro (il 25,6%) dichiara di aver acquistato nell'anno in corso almeno una volta un prodotto o un servizio illegale», continua la ricerca. «Tra i prodotti acquistati in qualche modo 'fuori dalle regolè spiccano quelli dell'abbigliamento (41,2%), gli alimentari, bevande incluse (28,7%), gli occhiali (26,7%), la pelletteria (26,9%), le scarpe e calzature (21%), i profumi e i cosmetici (18,1%), i farmaci (15,6%) e i prodotti parafarmaceutici (14,9%), spesso acquistati su siti Internet non italiani», continua Confcommercio.



«Rispetto al 2010 sono aumentati l'acquisto di prodotti e l'utilizzo di servizi illegali, così come i fenomeni illegali nuovi, come l'acquisto, il più delle volte in rete, di biglietti per assistere a manifestazioni di vario genere (cinema, concerti) o di titoli di viaggio pirata. Al primo posto di questa »speciale« classifica i prodotti di pelletteria, seguiti da quelli dell'abbigliamento, parafarmaceutici, alimentari, dell'elettronica ed elettrodomestici», continua Confcommercio. «Il 10,3% dei consumatori si è imbattuto, almeno una volta nella vita, nell'acquisto di un prodotto o di un servizio che successivamente ha scoperto essere illegale o erogato da parte di soggetti non autorizzati, mostrando in maggioranza un atteggiamento tollerante. In particolare: il 38,8% non ha ritenuto grave l'accaduto pensando che 'sono cose che succedonò, il 43,7%, pur ritenendo grave l'accaduto, ha preferito non fare nulla, il 9,7% ha protestato e solo il 7,8% ha denunciato l'accaduto». «Per oltre il 50% dei consumatori la ragione principale dell'acquisto di prodotti o servizi 'illegalì è sostanzialmente di natura economica ('..è un affarè, '..il costo è inferiorè, '..si risparmià).In particolare, si acquista un prodotto contraffatto o si ricorre a servizi esercitati in modo palesemente abusivo, o si scaricano illegalmente dal web prodotti pirata perchè si pensa di fare un buon affare, risparmiando (62,7%); perchè non si hanno soldi per comprare prodotti legali o perchè un servizio abusivo costa meno (52,1%); perchè i prodotti illegali costano comunque meno rispetto a quelli non illegali (47,3%); perchè anche se 'pericolosò è più economico e si risparmia (35,4%); perchè è giusto sostenere forme di commercio alternative e battersi contro i prezzi elevati (17%); non c'è una ragione particolare, è un acquisto come un altro (16,7%); perchè acquistando da un ambulante abusivo si pensa di fare una buona azione (15,9%); per mancanza di sufficiente informazione sui pericoli che si corrono acquistando beni e servizi illegali (13,5%); perchè è divertente acquistare questo genere di prodotti, soprattutto quando si è in vacanza (6,9%); perchè sulla »rete« ci sono prodotti di difficile reperimento che si vuole acquistare anche se illegali (0,9%)», continua Confcommercio.



«La maggior parte dei consumatori associa all'acquisto 'illegalè un qualche genere di rischio (circa l'80%). In particolare, il timore principale è legato ad eventuali conseguenze per la salute (per il 52,6% dei consumatori), seguito da quello per la sicurezza in senso generale (46,5%) e dalla scarsa fiducia nella qualità del prodotto/servizio offerto (41,1%). Meno preoccupante appare il rischio, pure reale, di essere multati (23,8%).Il 79% dei consumatori condivide l'idea che l'acquisto illegale alteri le regole del mercato e danneggi le imprese regolari», continua la ricerca. «Per tre consumatori su cinque le sanzioni verso chi produce, chi immette in commercio prodotti illegali o contraffatti e chi pratica abusivamente un'attività (60,6%) e verso coloro che li acquistano (64,1%) sono insufficienti, ovvero non costituiscono un deterrente efficace contro tali comportamenti.Il 75,2% dei consumatori ritiene necessaria una campagna di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull'illegalità, la contraffazione e l'abusivismo», conclude Confcommercio.
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