Non basta infatti appartenere all'altra metà del cielo ed essere in età fertile: il congedo retribuito sarà riservato solo a coloro che soffrono di dismenorrea, ovvero hanno un ciclo doloroso. Nel nostro Paese sono in tante: si calcola sia fra il 60% e il 90% la percentuale di donne che lamentano mal di testa, mal di schiena, dolori addominali, forti sbalzi ormonali. Nel 30% dei casi i disturbi sono invalidanti: costringono a letto per ore e anche per piú giorni.
Per aver diritto al permesso le lavoratrici (con contratto a tempo indeterminato, subordinato e parasubordinato, full o part time, sia nel settore pubblico che privato) dovranno presentare certificato medico che attesti la patologia. Nei giorni di assenza, al massimo 3 al mese, non verranno detratti i soldi dallo stipendio. Il certificato andrà rinnovato entro il 30 dicembre dell'annualità in corso e presentato al datore di lavoro entro il 30 gennaio dell’anno successivo.
Il congedo mestruale è già una realtà da molto tempo nel mondo orientale dove c'è la credenza che il mancato riposo durante il ciclo provochi parti problematici: in Giappone esiste dal 1945 e in Indonesia dal 1948. Più recentemente si sono aggiunte alla lista "rosa" Sud Corea e Taiwan.
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