Concorsi truccati, la Rete osanna Philip: è lui il ricercatore che ha incastrato la cupola

Concorsi truccati, la Rete osanna Philip: è lui il ricercatore che ha incastrato la cupola
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Martedì 26 Settembre 2017, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 08:16

Sta diventando un eroe per tutte le persone che si sono ritrovate negata una possibilità nonostante il merito. È Philip Laroma Jezzi, ricercatore tributarista da cui è partita la denuncia alla guardia di finanza che ha fatto partire l'inchiesta sui concorsi truccati.

«Non è che non sei idoneo, ma non rientri nel patto, non sei in lista, ritirati», gli era stato detto in un colloquio. Ma lui non l'ha mai fatto, anzi, ha registrato quelle conversazioni con Pasquale Russo e Guglielmo Fransoni, che sono servite poi come prova nelle indagini che hanno portato a scoprire il patto illecito tra due studi tributari di Firenze e che coinvolgeva 59 docenti di vari atenei italiani. A Philip, che aveva i maggiori titoli nella graduatoria del concorso, venne detto di lasciar perdere dai dominus degli studi Russo e Cordeiro Guerra di Firenze, «così mantieni integra la possibilità di farlo in un secondo momento, e quindi poter ripresentarla alla tornata successiva».

Alle rimostranze del ricercatore, che oggi nonostante la bocciatura è professore aggregato all'università di Firenze, dopo un ricorso al Tar il professor Russo spiegava: «Non siamo sul piano del merito, Philip, ognuno ha portato i suoi. Si tratta di vile commercio dei posti». «Smetti di fare l'inglese, fai l'italiano».

Sui social network Philip è diventato già un simbolo di tenacia e giustizia. Tanti i post di solidarietà e vicinanza, tra indignazione e ironia, e c'è già chi ha fondato la pagina Facebook: Philip Laroma Jezzi Presidente del Consiglio, commentando: «È l'italiano di cui il Paese ha bisogno».

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