Secondo il pg Umberto De Augustinis, «il livello basso della comunicazione è ciò che nuoce all'immagine del magistrato», e questo, ha detto nell'udienza oggi, è «un caso che per la sua modestia sconfina nella perdita del buongusto».
Tuttavia, riconoscendo che la «dottoressa Bresci lavora bene», si è limitato a chiedere l'ammonimento, la sanzione più lieve. Richiesta non accolta dal collegio, presieduto dal vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini. Secondo il difensore di Bresci, Stefano Giaime Guizzi, si trattava di conversazione privata, che non doveva essere oggetto di contestazione disciplinare. Durante l'arringa, tra l'altro, ha citato stralci di conversazioni su una pagina social di magistrati con apprezzamenti e commenti sessisti, che rischiano di finire all'attenzione del Csm e della Procura Generale della Cassazione. La sezione disciplinare del Csm ha, infatti, disposto la trasmissione al Palazzaccio del verbale dell'udienza per gli approfondimenti di competenza.
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