Procopio era noto alle forze dell'ordine per un piccolo episodio risalente al 2009, quando fu arrestato per furto di legname nel reggino. Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi circa il movente del delitto. Per tale ragione hanno già iniziato a sentire parenti e conoscenti per ricostruire le ultime ore di vita della vittima e accertare se negli ultimi tempi possa avere avuto contrasti con qualcuno
Forse l'uomo conosceva il suo assassino: secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri della Compagnia di Soverato, infatti, era fermo con la sua auto quando è stato raggiunto dalle fucilate. Una delle ipotesi degli investigatori, dunque, è che Procopio sia stato fermato proprio da colui che gli ha sparato o, comunque, da qualcuno che era d'accordo col sicario. Tre i colpi di fucile caricato a pallettoni che sono stati sparati e che hanno raggiunto Procopio al petto ed al collo.
Le indagini, intanto, in questa prima fase stanno puntando sulla vita privata della vittima.
L'uomo non aveva precedenti penali di rilievo e non risulta fosse in contatto con ambienti della criminalità. Il movente, dunque, potrebbe essere una vendetta. Per questo i carabinieri stanno sentendo familiari e conoscenti per cercare di ricostruire la rete di conoscenze di Procopio ed accertare se vi possa essere qualcuno che era entrato in contrasto con lui.
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