Catania, coppia massacrata in casa: la polizia ferma un profugo ivoriano ospitato al Cara di Mineo

Catania, coppia massacrata in casa: la polizia ferma un profugo ivoriano ospitato al Cara di Mineo
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Domenica 30 Agosto 2015, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 11:03

È stato fermato dalla polizia per omicidio l'ivoriano di 25 anni sospettato di avere ucciso Vincenzo Solano, 68 anni, e la moglie Mercedez Ibanez, di 70, nella loro villa di Palagonia.

Il provvedimento della Procura di Caltagirone è stato eseguito dalla polizia di Stato. La coppia era stata trovata morta nella sua villetta di Palagonia (Catania). La scoperta è stata fatta dalla polizia di Stato dopo controlli sul ritrovamento di un telefonino rubato.

Si tratta di un duplice omicidio: lui è stato sgozzato, lei è stata lanciata dal balcone.

Il movente sarebbe una rapina.

Le indagini sul duplice omicidio. Sono state avviate dopo che la polizia di Stato all'ingresso dal Cara di Mineo, nell'ambito di controlli continui, ha trovato un uomo della Costa d'Avorio in possesso di cellulare, computer e videocamera delle vittime in un suo borsone. Sui vestiti dell'ivoriano sono state trovate tracce di sangue, che è stato comparato con quello delle vittime.

L'extracomunitario, originario della Costa d'Avorio, stava passando i controlli per rientrare al Centro accoglienza richiedenti di asilo di Mineo, quando è stato bloccato dalla Polizia di Stato. Le verifiche al varco del Cara, dove ci sono diverse migliaia di ospiti, sono state intensificate da parte delle forze dell'ordine e sono costanti 24 ore su 24. Nel borsone che l'uomo aveva con sè la polizia di stato ha trovato telefonini, un pc portatile e una telecamera. Ha chiesto dei chiarimenti, lo straniero avrebbe detto di averli trovati sotto un albero.

Sono così scattati i controlli su un cellulare e gli investigatori sono risaliti al proprietario e al suo indirizzo a Palagonia. Sul posto si è recata una pattuglia di carabinieri che ha trovato il corpo della donna nel cortile della villetta della coppia e quello dell'uomo in casa, sgozzato. Sul posto sono arrivati investigatori della squadra mobile della Questura di Catania e del commissariato della Polizia di Stato di Caltagirone per le indagini del caso. L'inchiesta per il duplice omicidio è coordinata dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera.

Un vicino di casa delle vittime. «Sono sconvolto da questa tragica vicenda». Così un vicino di casa della famiglia Solano commenta il duplice omicidio di Palagonia. In via Palermo, strada che taglia in due il paese della Piana di Catania, c'è un sole cocente e poche persone davanti alla villa. Alcuni automobilisti rallentano e poi vanno subito via.

«Li conoscevo bene - aggiunge il vicino - erano persone perbene, assolutamente tranquille. Ieri sera fino all'una e mezza era tutto come sempre. Stamattina verso le 9 è arrivata una macchina dei carabinieri e abbiamo capito che c'era qualcosa che non andava, ma non potevamo immaginare mai che fosse una cosa così tragica. Abbiamo sentito dire - aggiunge - che possa essere coinvolto un extracomunitario, qui se ne vedono moltissimi, ma non era mai successa una cosa del genere».

Il nipote. «La polizia di Stato è risalita alla famiglia dei miei zii dopo aver chiamato stamattina con il telefonino di mio zio mia cugina che vive nel nord Italia: è stata lei a dare alle forze dell'ordine l'indirizzo di casa». Lo ha detto il nipote della famiglia Solano davanti la villa dove la coppia è stata uccisa. Il telefonino è quello trovato in possesso dell'extracomunitario che stava entrando nel Cara di Mineo. Gli investigatori hanno fatto una chiamata e sono risaliti alla figlia della coppia che ha fornito loro le indicazioni sul proprietario del cellulare, Vincenzo Solano, trovato ucciso insieme alla moglie Mercedes Ibanez.

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