Caporalato, una sala del ministero dedicata alla bracciante morta in Puglia. Martina: «Un impegno per il futuro»

Caporalato, una sala del ministero dedicata alla bracciante morta in Puglia. Martina: «Un impegno per il futuro»
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Martedì 28 Marzo 2017, 20:13
La Sala Ministri del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è stata intitolata a Paola Clemente, la bracciante pugliese morta di fatica due anni fa nei campi, mentre sotto il caldo di luglio lavorava alla acinellatura dell'uva. All'incontro hanno preso parte il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, la Presidente della Camera Laura Boldrini e il marito di Paola Clemente, Stefano Arcuri, oltre a rappresentanti del mondo agricolo, delle organizzazioni sindacali e delle forze dell'ordine.

L'intitolazione è «una responsabilità e un impegno per il futuro. Dobbiamo costruire ancora un passo in avanti sui diritti del lavoro nei campi ma abbiamo la consapevolezza che in questi due anni sono stati fatti passi importanti per la tutela dei diritti dei lavoratori e per la tutela delle imprese oneste», ha detto il ministro Martina, abbracciando il vedovo della bracciante, «Abbiamo voluto dedicarle lo spazio dove si tengono le riunioni delle filiere agroalimentari perché la battaglia contro lo sfruttamento e il lavoro nero chiama ognuno alla responsabilità. "Mai più tragedie come la nostra", ci ha chiesto anche ieri Stefano Arcuri, suo marito. Per dare una risposta forte abbiamo approvato e stiamo attuando la nostra legge contro il caporalato. In queste prime settimane di applicazione si vedono alcuni segnali positivi, a partire dalla crescita dei contributi previdenziali agricoli e all'emersione del nero. Ma una legge non basta. Serve un impegno quotidiano a tutti i livelli».

Accanto alla targa alla memoria della Clemente, il ministro Martina ha annunciato una borsa di studio annuale. «Grazie al Crea, Consiglio per la ricerca economica in agricoltura, daremo un assegno annuale per lo studio e la ricerca in tema di diritto del lavoro agricolo nei campi per garantire un monitoraggio delle legge di contrasto al caporalato.
Dobbiamo contrastare in ogni modo la cultura dell'avidità, che genera lo sfruttamento e che dà vita al caporalato. Anche per questo abbiamo deciso con il nostro ente Crea di istituire un assegno di ricerca annuale alla memoria di Paola Clemente La nostra battaglia per la legalità continua», ha concluso il ministro.


Quella di di Paola Clemente, ha invece detto la Boldrini, «è stata una sciagura ma è stata anche un monito ai politici. Mi sento di dedicare la legge di contrasto al caporalato, approvata alla Camera il 18 ottobre con la quasi unanimità (25 astenuti, ndr), a Paola Clemente e a tutte le lavoratrici e lavoratori morti nei campi. Bravo ministro Martina, questo gesto alla memoria di Paola denota sensibilità ma anche un impegno politico». Ma in Italia, ha sottolineato la presidente della Camera, «le realtà di ricatto, umiliazioni, lavori forzati e schiavitù nei campi sono storie di tradimento alla Costituzione. I caporali e chi li copre stanno tradendo il primo articolo della Costituzione. Anzi, fanno carta straccia di questo articolo. Davanti a queste realtà lavorative che gridano discriminazione abbiamo approvato una legge che ha tre obiettivi: proteggere i lavoratori, tutelare le aziende pulite, riscattare l'immagine dell'Italia. Una legge che tra i meriti, oltre ai contenuti, ha il metodo. Qui tutti hanno fatto la loro parte, e ora bisogna varare una interlocuzione attiva con tutte le parti per far sì che fatta la legge, si faccia realmente giustizia e monitoraggio dei diritti degni di un Paese civile».
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