Roghi, boom missioni per Canadair privati: inchiesta sul cartello tra le società

Roghi, boom missioni per Canadair privati: inchiesta sul cartello tra le società
di Michele Di Branco
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Giovedì 20 Luglio 2017, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 09:07

ROMA Qualche pilota, con affetto, li chiama «aironi gialli». Sono 16 i Canadair, tutti appartenenti a società private, che hanno volato in giro per l’Italia (la flotta nazionale ne conta 19 e due sono cofinanziati dall’Ue) e che dall’inizio del 2017 hanno compiuto oltre mille missioni (2.200 ore di volo con un aumento del 380% rispetto al 2016) per contribuire a spegnere molti dei 23 mila gli incendi che hanno impegnato il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e la Protezione civile. Solo nell’ultimo mese, per dire, i Canadair hanno sganciato sui vari focolai circa 90 milioni di litri d’acqua. 

LE BASI
Gli apparecchi decollano da 14 basi sparse sul territorio italiano e il loro intervento costa caro: 15 mila per ogni ora di volo. Per dare un’idea, lo stesso impegno di un elicottero vale un terzo: 5 mila euro. Solo negli ultimi due mesi le missioni sono costate alle casse pubbliche 5 milioni di euro, ma i dati ufficiali più recenti parlano di un costo annuale, solo di manutenzione, di 55 milioni di euro. Sono un centinaio i modelli Canadair attualmente in dotazione di sette Paesi europei particolarmente soggetti al rischio incendi (Italia, Francia, Turchia, Portogallo, Spagna, Grecia e Croazia). E per consistenza la flotta italiana precede tutti, seguita a ruota dalla Francia. Questi apparecchi sono concepiti per effettuare, com’è comprensibile, operazioni lampo. Infatti hanno un’autonomia di volo di tre ore prima di dover tornare alla base per il rifornimento, un raggio di azione di 600 chilometri e raggiungono una velocità massima di 298 chilometri orari. Raccontano che la fase più delicata e spettacolare è quella della raccolta d’acqua. Tecnicamente “lo scoop”. Il pilota effettua una rapida manovra sfiorando la superficie a 140 chilometri orari e nel giro di 12 secondi ingoia circa 6 mila litri d’acqua da utilizzare successivamente per sedare gli incendi. Una rapidità di azione che ricorda il cambio gomme delle monoposto ai box nei circuiti di Formula1. 

L’ESPERIENZA
Manovre così complesse da richiedere il massimo della competenza ma soprattutto dell’esperienza. «Siamo piloti di guerra» si inorgoglisce un ex militare che pilota un Canadair con 15 mila ore di volo sulle spalle. 
L’estate di fuoco dei Canadair si consuma in un clima reso ancora più bollente da una indagine aperta dall’Autority per la concorrenza. Alcuni mesi fa un operatore del mercato tagliato fuori sistematicamente dagli appalti ha denunciato presunte condotte di condizionamento e turbativa di numerose gare pubbliche bandite a livello regionale. La fase istruttoria, iniziata nel marzo scorso, è in piena marcia e si dovrà chiudere entro ottobre del 2018. Nel mirino sono finite ben 18 gare d’appalto (celebrate tra il 2009 e il 2016) ed il sospetto, che dovrà essere provato dal Garante, è che 7 società del settore (6 italiane ed una spagnola) siano solite fare affari operando un’intesa restrittiva della concorrenza. In pratica, si procede per verificare due ipotesi di reato: «spartizione collusiva» e «turbativa d’asta». L’Authority cerca di capire se queste società, in questi anni, si sono accordare per vincere gli appalti pubblici per l’affitto dei Canadair mettendosi d’accordo sul minimo ribasso possibile oppure facendo riconfermare l’appalto alla società precedente per mancanza di concorrenti.
 

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