Bologna, don Lorenzo Guidotti: «La mia voleva essere solo una provocazione»

Bologna, don Lorenzo Guidotti: «La mia voleva essere solo una provocazione»
di Fra.Gia.
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Venerdì 10 Novembre 2017, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 09:58
Risponde al telefono con una voce ferma. «Mi rendo conto di avere postato una riflessione imprudente. Sono parole che non rispecchiano il concetto che volevo fare passare». Don Lorenzo Guidotti spiega cosa lo ha portato ad andare sopra le righe.

Sta dicendo che si è sbagliato e in quel momento non si rendeva conto di quello che stava scrivendo?
«Il sentimento che provo per quella ragazza è la pietà. La mia voleva essere una provocazione ma ho dosato male le parole. Il fatto è che non possiamo più solo limitarci a provare pietà di fronte a quello che osserviamo ogni giorno, qui a Bologna. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche».

Ci spiega meglio?
«Alla base di tanti stupri, così come alla base di un comportamento condannabile da parte di troppi ragazzi, vi è la cultura dello sballo. Io penso che gli educatori, le famiglie, la società debbano indirizzare i giovani su altro. Purtroppo il mainstream è che sia possibile e lecito sballarsi con qualsiasi cosa, con tutto».

Lei in parrocchia ne parla?
«Ogni volta che ci sono notizie di stupri affronto la questione con i ragazzi apertamente. Lo faccio in parrocchia ma bisognerebbe fare campagne ovunque. La cultura dello sballo è deleteria. Tante tragedie potrebbero essere evitate e per una ragazza uno stupro è sempre una trauma difficile da superare».