Napoli, gare truccate e voto di scambio: arrestato ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere

Foto: Biagio di Muro
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Venerdì 24 Novembre 2017, 20:44 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 11:12
Gare d'appalto per i servizi sociali truccate in cambio di voti: è l'ipotesi di reato che ha portato in carcere l'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Biagio di Muro, già arrestato nel 2016 per reati con l'aggravante mafiosa. Di Muro risponde adesso di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti, reati elettorali e truffa in danno di ente pubblico.

Sette i destinatari dell'ordinanza (due in carcere e cinque ai domiciliari), trentacinque gli indagati, tra responsabili delle coop che si sono aggiudicati gli appalti, e politici come l'attuale deputata del Pd Camilla Sgambato e l'ex segretario provinciale del partito Raffaele Vitale: entrambi sono accusati di abuso d'ufficio per aver raccomandato una persona affinché vincesse la selezione per far parte dell'ufficio di piano dell'Ambito C8, ovvero l'organo che gestisce gare e affidamenti per conto dei vari Comuni.

«Sono estranea ai fatti», ha commentato la Sgambato, mentre il procuratore Maria Antonietta Troncone ha parlato di «gestione privatistica dei servizi sociali, con un importante danno erariale». 

L'inchiesta è partita quasi per caso: una donna ha scoperto di essere inquadrata come collaboratrice domestica nell'ambito di un progetto attuato da una delle cooperative coinvolte nell'indagine e ha così presentato querela dando il via all'inchiesta condotta dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere. Per gli inquirenti, Di Muro e soci avrebbero prima di tutto condizionato l'iter per la selezione dei componenti dell'ufficio di piano dell'Ambito C8, riuscendo a far entrare persone compiacenti e segnalate dalla politica; quindi avrebbero pilotato le gare di almeno sei progetti sociali facendoli assegnare a poche coop.

Tra i progetti nel mirino l'«Home Care Premium 2012» per ex dipendenti Inpdap, finanziato dall'Inps per un importo di 420.000 euro, il progetto «Volo Libero», finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per un importo di 86.000 euro, riservato a persone disabili.
Secondo la Procura per questo progetto sarebbero state emesse fatture false e gonfiate. Ci sono poi i progetti finanziati dalla Regione Campania per un importo totale di 425mila euro, come i due denominati «Babysitting e Ludobus», riservati alle mamme lavoratrici e ai minori; il primo progetto sarebbe stato erogato a soggetti senza requisiti, il secondo non sarebbe mai stato effettuato. Sarebbero finiti alle coop compiacenti anche gli altri progetti regionali come il «Non prendiamoci in giro- Lotta alla droga», quello denominato «Centro per le famiglie», il progetto «Voucher a finalità multipla», riservato a minori fino a 12 anni, e il progetto ADS Disabili.
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