Val Brembana, bimbo ucciso in campeggio: trovata morta anche la madre. Forse omicidio-suicidio

I carabinieri sul posto e la tenda dove è stato trovato il corpo
3 Minuti di Lettura
Venerdì 29 Agosto 2014, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 15:21

Un bambino di otto anni, Patrick Lorenzi, stato trovato morto ieri a Cusio, in alta Val Brembana, nel Bergamasco. La madre del piccolo, Jessica Mambretti, una quarantenne di Ponteranica è stata anche lei trovata senza vita dopo diverse ore di ricerche.

Sembra che la donna soffrisse di depressione. Madre e figlio erano arrivati in montagna con una tenda all'alba di ieri.

Il corpo della quarantenne è stato trovato poco dopo le 13 dai ricercatori: sono in questo momento in corso le operazioni di recupero della salma da parte dei numerosi soccorritori attivi fin dalle prime luci dell'alba sul monte Avaro. Il cadavere di Jessica Mambretti sarebbe stato trovato in fondo a un dirupo, a una certa distanza dal punto in cui, ieri sera, era stato trovato il corpo del figlio.

Il ritrovamento. A trovare il bambino morto è stato un pastore che aveva già avvistato la tenda con una luce accesa e in un posto non adatto al campeggio perché impervio e lontano da corsi d'acqua. Nel tardo pomeriggio di ieri, l'uomo si è avvicinato alla tenda perché temeva che qualcuno si fosse sentito male.

Dentro non c'era nessuno e il pastore ha trovato degli indumenti, dei farmaci antidepressivi e un telefono cellulare. Ha digitato alla voce "mamma" e all'alba di giovedì ha risposto la madre della donna, la quale si è detta subito preoccupata perché la figlia sta vivendo un brutto momento familiare. L'uomo ha avvertito il gestore di un rifugio vicino e sono cominciate le ricerche da parte dei carabinieri: alle 23, a 15 minuti di cammino dalla tenda, è stato trovato il corpo del piccolo.

Il pm apre un fascicolo per omicidio. Il pm di Bergamo Raffaella Latorraca ha aperto un fascicolo per omicidio sulla morte del bimbo: sul suo corpo, infatti, vi sarebbero segni di tagli e altre ferite. L'autopsia chiarirà questi aspetti.

Lo psichiatra: «Un mix di disagio e difficoltà sociali». «Ci sono tutti gli ingredienti, purtroppo, per un tragico caso di omicidio-suicidio». Per lo psichiatra Massimo di Giannantonio, dell'università di Chieti, «il caso clinico della donna, da quanto è dato sapere, è di particolare drammaticità. C'erano seri problemi concreti, coniugati con disagio». Per l'esperto di tratta di un "mix esplosivo".

«È evidente una sofferenza profonda. Mancanza di lavoro, separazione, problemi economici. Elementi che creano 'solitudine sociologicà, che si trasforma in sofferenza psicopatologica in persone fragili. Purtroppo - aggiunge l'esperto parlando con l'Adnkronos Salute - è il segno dei tempi e i danni possono essere di particolare gravità in soggetti particolarmente vulnerabili.

Questa donna sperimentava, nella sua visione sofferente, una totale mancanza di speranza. E con questa la paura per il futuro del bambino. Gli ingredienti dell'ennesimo figlicidio ci sono. E anche la reazione dei nonni, che hanno confessato di temere una tragedia, rafforza l'ipotesi», conclude Di Giannatonio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA