Il Policlinico, aggiungono i suoi responsabili, «si farà certamente parte attiva per salvaguardare la sua immagine e onorabilità, il pregio e le eccellenze umane oltre che professionali che ne fanno parte. Si adopererà, però, se le gravissime accuse saranno confermate, per far sì che gli organi di giustizia comminino il massimo delle pene verso chi ha commesso l'odioso reato, in sede penale, civile e risarcitoria».
La Presidenza e il Consiglio di Amministrazione del San Matteo, nonché la sua Direzione Strategica e tutta la comunità ospedaliera «sono particolarmente vicine alla ragazza vittima di quanto appurato dalla magistratura e alla sua famiglia, essendo pienamente disponibile a fornire qualsiasi tipo di supporto, inclusi quelli di tipo medico e psicologico».
La struttura, infine, riafferma «tutta la determinazione a procedere, se i fatti saranno confermati, nel modo più risoluto nei confronti di chi si è macchiato di tale crimine, garantendo tutto il necessario sostegno alla Procura della Repubblica e costituendosi, altresì, nel caso di rinvio a giudizio, quale parte civile».
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