Paradise papers: Legionari di Cristo con conti offshore, spuntano anche nomi di altri italiani

Paradise papers: Legionari di Cristo con conti offshore, spuntano anche nomi di altri italiani
di Roberta Amoruso
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Domenica 12 Novembre 2017, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 08:03
La saga dei Paradise Papers continua. Finora quella montagna di documenti segreti che porta dritto all'industria dei paradisi fiscali ha scomodato politici e potenti, qualche monarca illustre dalle parti di Londra, multinazionali con fatturati a nove zeri e anche leggende dello sport e della musica. Tutti costretti dagli ormai famosi Paradise Papers a precisare, difendersi e fare mezze smentite per sostenere, non senza qualche imbarazzo, che è tutto «regolare»: di evasione e illegalità. gli avvocati chiamati alle armi per l'occasione, non ne vogliono nemmeno sentire parlare.

Ma non è finita. Oggi è in arrivo una nuova ondata di rivelazioni. Nuovi nomi a cinque stelle anche made in Italy, da affiancare a quelli snocciolati negli ultimi giorni. Da Bono a Madonna, dalla Regina Elisabetta al ministro del Commercio di Trump, dal co-fondatore di Microsoft Paul Allen fino al magnate George Soros e alle società Apple e Nike, sono tutti nei primi fascicoli legati a conti o investimenti offshore contenuti nei 13,4 milioni di file che provengono dai due studi professionali che forniscono e gestiscono società offshore, Appleby e Asiacity. Una fuga di notizie colossale arrivata sul tavolo di due cronisti del Suddeutsche Zeitung, che hanno poi deciso di condividere con i giornalisti dell'Icji, cui fanno parte, tra i quasi 400 nomi, il New York Times, il Guardian, Le Monde, la Bbc, e per l'Italia L'Espresso.
Ebbene, il settimanale italiano in edicola oggi fa un passo in più e ricostruisce i passaggi che hanno portato alla creazione del tesoro dei Legionari di Cristo, la storia della cassaforte offshore di Felice Rovelli, Ma racconta anche le tracce di un impero che dalla Vitrociset, la società che fa capo agli eredi Crociani e che da anni accumula contratti pubblici da ministeri e agenzie spaziali. E poi ci sono le società di Andrea Bonomi.

Storie diverse tra le quali però spicca, non c'è dubbio, quella dei Legionari di Cristo, una delle più ricche congregazioni cattoliche fondata da Marcial Maciel Degollado e con una certa influenza in particolare nel triangolo tra Italia, Spagna e Messico. E' la stessa Appleby, nel 94, a costituire per volontà di Maciel nel la International Volunteer Services (Ivs) alle Bermuda, dicono i Paradise Papers. La cassaforte serve a tenere sotto chiave i ricavi che arrivavano dalle scuole e dalle università dei Legionari (300 milioni di dollari l'anno). Così la Ivs insieme alla Society for Better Education, costituita sempre alle Bermuda nel 92, incassa i fondi e li gira al fondo Ecyph Limited, con base alle Isole Vergini. Parte subito dopo il passo indietro di Maciel dal sacerdozio, nel 2006, la liquidazione in gran segreto delle prime società offshore dei Legionari, oggi ancora a Panama e a Jersey. I finanziamenti ai Legionari spuntano anche nell'inchiesta di Milano sulle scalate bancarie, tra le testimonianze di Gianpiero Fiorani della Popolare di Lodi.

Certo, non è il massimo che una congregazione cattolica abbia ramificazioni offshore. Ma se non altro le risorse custodite non sono destinate a festini o altro. Lo stesso Papa Francesco ha riconosciuto come utilizzare sistemi poco trasparenti per fare arrivare risorse a Paesi afflitti dalla dittatura può essere, a volte, l'unico modo per farlo.

GLI ALTRI NOMI
Quanto agli nomi rivelati, Rovelli è figlio del fondatore del gruppo Sir, il colosso sardo della petrolchimica noto anche per il crac ultramiliardario e la famosa causa contro l'Imi. In quel rilancio fallito sul nascere lo Stato ha pagato un conto salato. Ma del risarcimento (980 miliardi di vecchie lire) ottenuto dagli eredi Rovelli grazie a una maxi-tangente (come da sentenza della Cassazione) e pagato dall'Imi, non se n'è più saputo niente. Almeno fino ad oggi. La Gaugin Family Trust controllata dalla Appleby è intestata proprio a Felice Rovelli. Nelle carte c'è anche il nome di Edoarda Vessel, vedova dell'ex presidente di Finmeccanica, Camillo Crociani, coinvolto negli anni 70 nello scandalo Lockheed e fuggito in Messico dopo una condanna per corruzione. La Vitrociset è controllata da una ragnatela di società offshore che finisce con la International Future Ventures& Investments Nv delle Antille, con azionista ignoto, ufficialmene, ma in qualche modo riconducibile anche alle due figlie di Crociani, Camilla e Cristina. Andrea Bonomi, invece, è ben conosciuto nella finanza italiana per le partecipazione detenute attraverso la holding lussemburghese Investindustrial. Ma per la verità da cittadino americano e con residenza in svizzera, non ha obblighi fiscali in Italia.