È quanto emerge dall'inchiesta della procura di Roma che sta vagliando l'ingente mole di documenti sequestrati contestualmente all'esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare da parte dei finanzieri del Gico e del nucleo di polizia tributaria.
Secondo quanto si è appreso, la cosiddetta «Dama Nera» avrebbe operato senza alcun vincolo di dipendenza, in piena autonomia ed anche con metodi molto arroganti. L'ufficio della dirigente, secondo quanto risulta a chi indaga, crocevia di affari illeciti, sarebbe stato il regno incontrastato del ruolo apicale da lei esercitato.
Ora la Accroglianò dovrà tentare di giustificarsi con i pm Francesca Loy e Sabina Calabretta. Il suo difensore, Giancarlo Pittelli, ha lasciato capire che intende collaborare e nel giro di qualche giorno potrebbe esserci il faccia a faccia con gli inquirenti.
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