Terremoto ad Amatrice, il sindaco ai ribelli: «Ora tutti fuori dalle tende»

Terremoto ad Amatrice, il sindaco ai ribelli: «Ora tutti fuori dalle tende»
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 21 Settembre 2016, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 18:38

dal nostro inviato
AMATRICE «Nelle tende non possono restare, non si discute. Da venerdì devono abbandonarle». È un ultimatum quasi a sorpresa quello del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, anche perché arriva poche ore dopo una nuova forte scossa di terremoto, che ha spaventato coloro che erano pronti ad accettare l'offerta di ospitalità in una delle case del paese giudicate agibili. «Questa notte la branda è stata sollevata da terra, ora chi ha il coraggio di entrare di nuovo in una casa, di dormire sotto un tetto?» confida qualcuno degli ottocento che ancora abitano nelle due tendopoli di Amatrice e in quelle delle frazioni.

PAURA
La scossa è stata registrata all'1.34, magnitudo 4,1, epicentro a quattro chilometri da Accumoli e a cinque da Amatrice, vale a dire una fotocopia, per fortuna con meno forza distruttrice, di quanto avvenne alle 3.36 del 24 agosto, quasi un mese fa. I nubifragi di questi giorni avevano convinto in molti a lasciare le tende, di notte la temperatura arriva anche a 4 gradi, fa freddo malgrado le stufette in funzione. E se la maggioranza dei 2.200 cittadini di Amatrice ha trovato altre sistemazioni, anche grazie al contributo mensile di 600 euro per nucleo familiare, vi sono ancora circa 800 che vogliono restare nelle tende. Ma perché Pirozzi invece vuole sgomberare? «Deve partire la realizzazione della nuova Amatrice, se non si liberano le aree delle tendopoli, allora siamo fermi. È ora di dimostrare che si ama questo paese e di fidarsi. Amatrice non chiude, torneranno tutti qui». Per capire: la gara di appalto, gestita da Consip (centrale acquisti della pubblica amministrazione) per la fornitura delle strutture abitative è già pronta, ma per passare alla fase operativa è necessario che i tecnici svolgano misurazioni e sopralluoghi. Sono le famose case di legno? Inizialmente si era parlato di quel tipo di soluzione, in realtà non sono di quel materiale, ma altrettanto accoglienti e differenti dai prefabbricati in cui in molti temono di finire per chissà quanto.
Problema: tra le aree indicate dal Comune per la realizzazione dei villaggi ci sono proprio quelle dove oggi si trovano le due tendopoli, una gestita dall'Anpas, vicino alla frazione di San Cipriano e una della protezione civile regionale, vicino al palasport. «Appena liberiamo quelle aree - dice Pirozzi - possiamo partire, in sei mesi saranno pronti villaggi. D'altra parte lì nelle tende la situazione è sempre più difficile, presto arriveranno freddo e neve, sta crescendo anche il nervosismo tra chi deve convivere in quelle condizioni. E poi dobbiamo reagire, non possiamo fare i terremotati per sempre, guardiamo al futuro».

LE DIVISE DEL CHELSEA
E mentre mostra le divise del Chelsea inviate dal collega Antonio Conte (Pirozzi è allenatore) perché l'idea del sindaco è anche quella di fare ripartire in fretta l'attività sportiva al campo da calcio, squaderna il progetto del Comune, già pronto e illustrato alla Regione: sul viale che dalla zona rossa porta a San Cipriano, dove già è stata realizzato un prefabbricato per la scuola che ha aperto i battenti, ci sarà spazio per un'area commerciale dove con i negozi e locali per artigiani, mensa e ristoranti. Nei giardini vicino alla chiesa di Sant'Agostino, cinema e teatro. Una Amatrice due che dovrà essere pronta prima della primavera e che farà da cerniera negli anni che serviranno per la ricostruzione.

L'OSPEDALE
E poi c'è il sogno dell'ospedale, su cui Pirozzi sta trovando sponda dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti (contro il quale in passato minacciò la secessione proprio per il ridimensionamento dei servizi sanitari). Oggi il vecchio ospedale, il Grifoni, è un edificio cadente e pericoloso, lesionato dal terremoto. È già stata individuata un'area - dalla parte opposta del paese - dove realizzare una nuova struttura, «in due anni», con i servizi essenziali come aveva il Grifoni. Chi paga? «Gli sponsor, ci sono già arrivate molte offerte di contributi, l'erario non metterà un euro». D'accordo: ma che succede se venerdì coloro che sono nelle tende non se ne vorranno andare? «Ormai sono pochi, ma si convinceranno, anche perché abbiamo dato una vasta possibilità di scelta».

Ed ecco il volantino distribuito alla popolazione. Ci sono tre opzioni: per anziani e famiglie senza figli vengono offerte stanze negli hotel di San Benedetto del Tronto, dove vi sono già trenta nuclei familiari di Amatrice; bungalow a Martinsicuro, in Abruzzo; infine, a chi ha figli che vanno nella scuola appena riaperta ad Amatrice vengono offerte abitazioni giudicate agibili messe a disposizione dalla comunità (soprattutto seconde case di chi abita a Roma). Il conto alla rovescia è cominciato, venerdì scadrà l'ultimatum di Pirozzi.