Allarme smog, governo in campo: convocati i sindaci. Lite tra Grillo e Pd

Allarme smog, governo in campo: convocati i sindaci. Lite tra Grillo e Pd
di Claudia Guasco
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Lunedì 28 Dicembre 2015, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 08:52


LA GIORNATA
MILANO I sindaci che bloccano il traffico vengono accusati di isolare le città, chi opta per le targhe alterne è tacciato di lassismo. Qualunque sia la soluzione scelta per ripulire l'aria dei centri urbani, soffocati dalle polveri sottili, impazzano le critiche. Nella settimana dello stop alle auto l'inquinamento è il cavallo di battaglia dello scontro politico e dopo che a Roma per 35 giorni ben sette centraline hanno superato il limite dei 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo, è chiaro che un piano organizzato sia urgente e necessario. «Basta muoversi in ordine sparso», afferma il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Che convoca per mercoledì 30 dicembre una riunione di coordinamento degli interventi contro lo smog nelle città italiane: ci saranno i presidenti di Regione, i sindaci e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. «L'emergenza può durare ancora molto e ripresentarsi in futuro in modo sempre più frequente, visto gli effetti che i cambiamenti climatici stanno determinando in ogni parte del mondo: per questo la nostra risposta deve essere coordinata e di sistema», annuncia Galletti.

«COME PECHINO»

Anche a Santo Stefano le soglie di pm10 sono state infrante e oltre all'aria si surriscalda il clima politico. A Milano Lega e centrodestra muovono a testa bassa contro il sindaco Giuliano Pisapia - «Allo stop totale non credono nemmeno gli ambientalisti. Milanesi beffati e trattati come sudditi», dice il vicepresidente del consiglio comunale Riccardo De Corato - a Roma Verdi e Sel bollano come blando il fermo a targhe alterne del commissario straordinario Francesco Paolo Tronca. Mentre Beppe Grillo attacca premier e ministri», accusandoli di passeggiare «incuranti sui cadaveri degli italiani: il 2015 si chiuderà secondo l'Istat con 68.000 morti in più. Come ai tempi delle grandi guerre. Le città italiane non sono state bombardate dalle potenze straniere, ma vivono sotto l'assedio di nemici silenziosi. Lo smog le sta rendendo sempre più simili a Pechino», scrive sul suo blog scatenando l'ira dei Democratici che replicano: «Speculi sui morti».
Il governo corre ai ripari. «La risposta che possiamo dare nel medio termine - spiega Galletti - parte da un nuovo rafforzato impegno sulla mobilità sostenibile, per lo svecchiamento del parco mezzi pubblici e per l'efficienza energetica, ma non avrà successo senza una nuova cultura civica nelle strade, nelle realtà produttive, nelle abitazioni». E il ministro Graziano Delrio ricorda che «nella legge di Stabilità 2016 ci sono diverse misure che possono contribuire all'abbassamento delle emissioni in Italia».

SUPERMULTE

Nel frattempo si agisce sulla spinta dell'allarme. Milano ha raggiunto il record di 97 giorni oltre i limiti di pm10, le polveri sottili avvelenano Frosinone, Bergamo, Torino, Cagliari e Pavia. Da oggi macchine in garage, chi infrange il divieto rischia una multa da 163 a 658 euro. «Aria più pulita? Le auto contribuiscono al massimo al 20% dell'inquinamento. Fossi sindaco mi occuperei di controllare le caldaie (abbassando il riscaldamento negli uffici) e di comprare autobus che inquinino meno. Il resto è aria fritta, o meglio aria sporca, alla Renzi», è il tweet polemico del leader del Carroccio Matteo Salvini. Replica di Pisapia: «Il blocco della circolazione è una misura emergenziale che va a sommarsi all'impegno serio del Comune, che in questi anni è stato lasciato a combattere da solo proprio da chi oggi commenta».
 

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