Tra le parole che descrivono i nuovi pericoli che viaggiano sempre di più attraverso internet e social network ci sono parole come: “sexting”, “sextortion”, “grooming”, “Cybercrime”, “Dark web”, “Deep web”, che fotografano infatti un mondo inquietante di pericoli nuovi.
Più di 8 milioni le segnalazioni di abusi sessuali su minori nel 2016, secondo il rapporto annuale 2015 dell’Internet Watch Foundation, che fotografa la situazione europea. E nei primi mesi del 2017 sono già arrivate a quota 2 milioni.
Sono 68.000 i siti web identificati solo nel 2015 con immagini pornografiche di abusi su minori; 18 milioni i bambini che si stima siano vittime di abusi sessuali. A rilevarlo sono i dati contenuti nel dossier di Telefono Azzurro, coordinatore dell’iniziativa, che da molti anni con il suo operato è dalla parte dei bambini.
Il progetto è stato presentato nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dei Ministri e hanno partecipato, tra gli altri, Enrico Costa, ministro per gli Affari Regionali con delega alla Famiglia; Benedetto Della Vedova, sottosegretario Affari Esteri e Cooperazione Internazionale; Ernesto Caffo, professore ordinario di Psichiatria Infantile Università Di Modena e Reggio Emilia e presidente di Telefono Azzurro Onlus; Joanna Shields, ministro inglese per la sicurezza in rete.
Benedetto della Vedova, sottosegretario Affari Esteri e Cooperazione Internazionale ha affermato: « L’impegno del governo italiano deve essere volto ad affrontare e combattere la criminalità internazionale, sia essa in forma di terrorismo, che nella fattispecie degli abusi sui bambini».
In Italia è in aumento la fruizione di materiale pornografico - anche autoprodotto - e le denunce per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico sono passate da 380 nel 2010 a 614 nel 2016. Quasi 180.000 i contatti telefonici e online raccolti solo da Telefono Azzurro in un anno.
Sempre più importante anche il coinvolgimento di adulti di riferimento, in grado di vigilare sui minori come ad esempio: genitori, insegnanti, pediatri. Bisogna tenere gli occhi aperti. I segni fisici di maltrattamento scompaiono, ma le ferite psicologiche fanno molta fatica a rimarginarsi, e a volte provocano danni irreparabili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA