Festa delle Forze armate, Napolitano: «Grazie per i soccorsi a Lampedusa»

Giorgio Napolitano (foto Alessandro Di Meo - Ansa)
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Lunedì 4 Novembre 2013, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 11:04
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto una corona sulla tomba del Milite Ignoto all'Altare della Patria in occasione della giornata dell'unit nazionale e delle Forze Armate. Ad accompagnare le celebrazioni sul cielo di Roma la scia delle Frecce Tricolori dei veicoli della pattuglia acrobatica.



Il Capo dello Stato ha dapprima ricevuto gli onori dalle forze armate schierate sulla piazza. Poi, dopo l'Inno di Mameli, due corazzieri hanno portato la corona in cima alla scalinata. Subito dopo il "silenzio", l'atteso passaggio delle Frecce Tricolori. Ai margini della piazza, chiusa al traffico per il tempo della cerimonia, centinaia di persone, romani e turisti, hanno seguito la cerimonia applaudendo l'arrivo di Napolitano.



Oggi «celebriamo l'Unità Nazionale e il 95° anniversario della fine del primo conflitto mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche», scrive Giorgio Napolitano in un messaggio per il 4 novembre. Napolitano auspica poi che i meccanismi attuativi delle riforme delle Forze Armate siano «resi al più presto operanti» e chiede di «lavorare per l'integrazione militare europea».



«Questa mattina, rendendo omaggio al sacello del Milite Ignoto - scrive Napolitano - rivolgerò il mio commosso pensiero ai caduti di tutte le guerre e a coloro che hanno perso la vita, in Patria e all'estero, per la sicurezza del Paese e della comunità internazionale e per la salvaguardia della pace. In un mondo sempre più complesso e interdipendente, in cui i rischi dell'instabilità e della disgregazione sociale e le minacce transnazionali del terrorismo e della criminalità organizzata premono ormai da vicino sull'Italia e sull'Europa, le Forze Armate svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del paese. Per rendere le capacità richieste compatibili con le ridotte risorse finanziarie a disposizione, esse hanno intrapreso un radicale processo di riforma i cui meccanismi attuativi, all'esame del Parlamento, devono essere resi al più presto operanti.



«Ancor più intensamente è necessario lavorare per l'integrazione militare europea prosegue Napolitano -. Al Consiglio di dicembre l'Italia ha l'opportunità di promuovere iniziative forti e concrete, in grado di attivare circuiti virtuosi, di razionalizzazione e risparmio di risorse. È possibile coinvolgere in tempi brevi in questa prospettiva un numero crescente di paesi membri. In questa giornata così significativa, rinnovo il riconoscente apprezzamento di tutti gli italiani e mio personale ai militari impegnati nei diversi teatri di crisi, dall'Afghanistan, al Medio Oriente, ai Balcani, e a quelli che operano sul territorio nazionale e sui nostri mari. Un plauso particolare meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della terribile tragedia di Lampedusa. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia!».



Napolitano, in occasione del suo intervento per le celebrazioni del 4 novembre, ha poi parlato anche dei due fucilieri di Marina Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, trattenuti in India. «Non cessiamo di operare tenacemente per riportarli a casa», ha assicurato il presidente della Repubblica. «Ai nostri marò, la cui odissea ancora continua lontano dall'Italia, il più affettuoso saluto e l'assicurazione che non cessiamo di operare tenacemente per riportarli a casa», ha detto ancora il capo dello Stato.



Alla cerimonia con Napolitano all'Altare della Patria hanno partecipato anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il presidente della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma, Ignzio Marino.



«Queste sono cerimonie simboliche che hanno il senso di tenere unito il nostro Paese in un momento di difficoltà economica e sociale. Penso alle tante famiglie senza casa nel Paese e, soprattutto, nella capitale. È importante che le istituzioni siano presenti, unite, soprattutto per risolvere i problemi e le difficoltà di chi si trova in un momento di grave fragilità sociale», ha detto il sindaco di Roma.