2017, dal New Deal di Trump al sequel di Blade Runner: cosa ci aspetta con il nuovo anno

2017, dal New Deal di Trump al sequel di Blade Runner: cosa ci aspetta con il nuovo anno
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Sabato 31 Dicembre 2016, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 16:01
MONDO
Il new deal di Donald Trump in un mondo non più bipolare

Se Trump dovesse mantenere anche solo un quarto dei propositi della campagna elettorale, il nuovo anno segnerà il ridimensionamento degli Usa come potenza regolatrice del mondo: una missione che gli Stati Uniti hanno cercato di adempiere fin dai tempi del presidente Wilson, un secolo fa. Questo significa che Washington sostituirà la - piuttosto problematica - politica estera di Obama, fondata sui «valori» ma al tempo stesso scarsamente conseguente, con un più realistico offshore balanching, una gestione dei conflitti attenta ai «deal» (parola chiave nel linguaggio di Trump) nei confronti delle numerose potenze regionali. Per questo il mondo del 2017 potrebbe nitidamente apparire non più bipolare né tanto meno unipolare, ma multicentrico, con gli Stati Uniti, l’Europa, la Cina, l’India e naturalmente la Russia. L’approccio «realista», fondato sulla tutela degli interessi dei singoli poli più che su un disegno di governance globale, favorirebbe così lo sciogliersi di tensioni in diverse aree del mondo, a cominciare dal Medio Oriente, perlomeno in Siria e in Iraq. Molte sono tuttavia le incognite: su quali basi si svilupperà un eventuale accordo Trump-Putin? Che ruolo giocheranno, in questa partita, protagonisti importanti come la Turchia e soprattutto l’Iran, inviso al nuovo presidente? Qui potrebbe crearsi un proprio spazio l’Europa, che tuttavia sarà agitata dalle tensioni elettorali, lasciando più che mai alla Germania l’incombenza della leadership - una guida che Berlino non sembra però in grado di esercitare.
Marco Gervasoni

ECONOMIA 
Per noi aumento del Pil tra 1 e 1,3% dopo aver disinnescato la Brexit 

Che 2017 possiamo aspettarci per la crescita italiana? Oggi, sembra ragionevole una forbice di aumento del PIL tra poco meno dell’1% fino al +1,3%. La differenza dipende essenzialmente da tre fattori. Se funzionerà davvero il traino potente alla crescita USA che ormai i più si attendono da Trump, portandola dal +3,5% attuale al +4% annuo grazie alla riforma fiscale sul reddito delle imprese che dovrebbe aumentare investimenti e importazioni, evitando guerre commerciali e svalutazioni competitive nei paesi emergenti, cioè trainando il commercio mondiale che da 2 anni è in fase di stanca e non aiuta il nostro export. Secondo: se l’Europa riuscirà a evitare un trauma su Brexit, che avrebbe effetti negativi nella finanza e anche nei flussi commerciali intra-Ue. Terzo: se l’agenda politica italiana riuscirà a evitare guai, sia per effetto di eventuali elezioni, sia se non riesce ad avviare a soluzione ordinata il rilevante problema del credito che non coincide solo con la vicendaMPS, ma determina ancora 100 miliardi di prestiti inmeno alle imprese rispetto al livello pre 2008. Sono variabili di grande incertezza. Ma purtroppo non possiamo fare rilevante affidamento sulla domanda interna espressa dai consumi, perché la ripresa del reddito procapite degli italiani è molto graduale e l’aumento degli occupati è anch’esso in rilevante frenata, venendo meno la decontribuzione alle imprese. Si può invece sperare con forza che al contrario gli investimenti salgano a doppia cifra: vista la batteria di potenti incentivi messi a disposizione in legge di bilancio 2017, è ilmomento per le aziende di crederci, di puntare con forza a Industria 4.0, e di estendere il più possibile contratti di produttività aziendali, con più salario e welfare decontribuito per i lavoratori.
Oscar Giannino 

SPETTACOLI
Torna «Blade Runner» stavolta ci porta nel 2049 

La fusione ormai consolidata con la lunga serialità, la commistione sempre più stretta fra le storie di fiction e la realtà dei documentari, i nuovi consumi digitali incoraggiati da internet: delle varie discipline dello spettacolo, il cinema è quella che va incontro alle trasformazioni più veloci e inaspettate. Dato periodicamente per morto o superato da altre forme di intrattenimento, è ancora capace di reinventare il proprio linguaggio, sorprendere, attrarre il pubblico. E cosa ci aspetta nel 2017? Mentre gli studios continuano a puntare sugli effetti speciali e il documentario di Gianfranco Rosi ”Fuocoammare” ha buone probabilità di vincere l’Oscar proiettando sotto i riflettori di Hollywood la tragedia dei migranti, sono almeno tre i prossimi eventi imperdibili. Uno è ”Blade Runner 2049”, sequel del cult di Ridley Scott, diretto da Denis Villeneuve e interpretato da Ryan Gosling (ma c’è anche l’antico eroe Harrison Ford). Poi c’è il film italiano di Steven Spielberg: Il rapimento di Edgardo Mortara, la storia del bambino ebreo di Bologna sottratto alla sua famiglia e battezzato di nascosto nel 1858: le riprese cominceranno nel Lazio a febbraio. E per finire c’è il progetto di Martin Scorsese di riunire, nel film di mafia The Irishman, Robert De Niro e Al Pacino. I cinefili delmondo intero sono già in ebollizione.
Gloria Satta

ROMA
I 60 anni dei Trattati europei per far rifiorire la Capitale

Publio Ovidio Nasone diceva: «Che cosa, migliore di Roma?». Forse, niente. L’occasione per appurarlo sono le celebrazioni, che culmineranno il 25 marzo, dei 60 anni dei Trattati di Roma. Vennero firmati sul Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi, nel 1957. E diedero inizio alla Comunità europea. Roma fu protagonista di quel passaggio storico e da lì può ripartire. Mostrando, se si è capaci, anzitutto una cosa: che il governo nazionale e il governo cittadino sanno fare squadra in un momento importante. Un Continente in crisi, una città in crisi: quale occasione migliore per invertire la tendenza e per riscoprire la forza di una civiltà che a Roma ha avuto la sua culla e a Roma può ritrovarsi per Roma e per il resto d’Europa? Il palcoscenico si presta alla perfezione, per presentare una città sperabilmente diversa da quella vista finora e che negli ultimi anni ha perso molto del suo status agli occhi del mondo. «Chi è stato? È stata Roma», dice una battuta di “Suburra”. Ebbene, questa è una formula auto-colpevolizzante che va rovesciata di senso. È stata Roma a fare grande se stessa e ha ancora le capacità - ma le tiri fuori! - per stare all’altezza del proprio rango. Il contropiede della Capitale anche di tipo comunicativo, oltre che politico e amministrativo, potrà sfruttare insomma la grande vetrina dell’euro-evento, dopo un Giubileo che poteva andare meglio. Il logo delle celebrazioni 1957-2017 dice: “Noi, identità,memoria”. Cioè futuro. E dunque occorre dimostrare, a dispetto di quanto sosteneva per esempio Quinto Ennio, che Roma non poggia soltanto sugli uomini antichi.
Mario Ajello 

ITALIA
Partiti anti-sistema alleati verso il voto anticipato 

Doveva essere l’anno di un radicale cambio della carta costituzionale. Dovremo accontentarci di una nuova legge elettorale. E di un governo a tempo che è l’esatta fotocopia (eccetto la guida) di quello dimessosi a causa della sconfitta al referendum. Il che significa che nel 2017 probabilmente si andrà alle urne. I blocchi in campo sulla carta sono tre: centrodestra, centrosinistra e grillini. Ognuno alle prese con specifici problemi e con l’incognita di una legge elettorale. Dovendo scommettere, si profila un ritorno al proporzionale. Con tanti saluti alla mai nata Seconda Repubblica. Il Partito democratico ha rimandato l’appuntamento congressuale e dunque la resa dei conti interna. Ma la fronda antirenziana è destinata a intensificarsi. L’avversione personale della vecchia guardia socialdemocratica nei riguardi dell’ex Presidente del Consiglio si somma ormai ad una divaricazione di idee e strategie. La nascita di un nuovo soggetto politico alla sinistra del Pd potrebbe divenire una possibilità reale. Il M5S continua a godere di un vasto sostegno, appena intaccato dalla cattiva prova offerta sin qui dall’amministrazione della Capitale. Il che la dice lunga sui cattivi umori popolari. La politica dovrebbe riconquistare la fiducia dei cittadini, ma di una simile inversione di tendenza semplicemente non si vede traccia. Resta il centrodestra, mai tanto diviso e privo di una strategia unitaria. Berlusconi non vuolemollare la sua leadership. Salvini, dal canto suo, non intende ritirare il guanto di sfida lanciato al Cavaliere. Per frenare il voto populista e di protesta si auspica anche in Italia la formula della grande coalizione. Ma la cattiva sorpresa del 2017 potrebbe essere una grande alleanza delle forze anti-sistema. Uno scenario o un cattivo auspicio?
Alessandro Campi 

CULTURA

Picasso in Italia, un secolo dopo riecco il progetto Mediterranée
Nel 2017 ci sarà la celebrazione del centenario della visita di Picasso in Italia, otto settimane dal 17 febbraio 1917, culmine del geniale progetto Picasso-Mediterranée, delineato dal direttore del Museo Picasso di Parigi, Laurent Le Bon, per una maggiore comprensione del più grande e controverso artista del Novecento. Tra Napoli, Pompei e Roma mostre e spettacoli raccontano quello che Picasso ha fatto e imparato in quei mesi cruciali, aiutandoci a capire come la sua arte sia sostanzialmente proprio un periplo del Mediterraneo, dalla sua Spagna alla Francia meridionale, all’Italia, alla Grecia, alla Turchia, all’Egitto, alla Tunisia, al Marocco per risalire verso le origini stesse dell’Occidente. Il viaggio del 1917 ne è una tappa fondamentale. Picasso venne a Roma per incontrare Diaghilev, re delle arti dell’epoca, accompagnato da Jean Cocteau, direttore e coordinatore di un mondo variegato e incontrollabile. Si trattava di collaborare ai Balletti Russi e il primo risultato fu Parade, su testo di Cocteau, musica di Erik Satie, coreografia di Léonide Massine. Il gigantesco sipario che Picasso dipinse, oltre dieci metri di altezza per diciassette circa di lunghezza, dal Centre Pompidou di Parigi sarà esposto prima nella mostra a Napoli, Capodimonte Picasso/Parade (contestualmente a Pompei nell’Antiquarium si vedranno i costumi e le immagini della “prima” parigina, mentre al Teatro Grande Parade sarà messa in scena) e poi nel Salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini a Roma durante la grandiosa mostra Pablo Picasso tra Cubismo e Neoclassicismo che si terrà alle Scuderie del Quirinale.
Claudio Strinati 

SPAZIO

Con Nespoli saliamo a bordo della Stazione Internazionale
Come sarà il 2017 nello spazio? Con novità importanti e con attività ormai consolidate. L’Italia avrà un astronauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (SSI).Protagonista della missione sarà Paolo Nespoli, al suo terzo volo nello spazio, che partirà dalla base russa di Baikonur nel maggio 2017. L’anno prossimo, potrebbe finire il monopolio russo per il trasporto degli equipaggi verso la SSI. Sono previsti, infatti, i voli inaugurali della CST-100 Starliner e della Dragon V2, le capsule costruite da Boeing e SpaceX, per riprendere i voli spaziali americani, interrotti dopo il ritiro dello Space Shuttle nel 2011. La Cina lancerà la sonda Chang’e 5, che atterrerà sulla Luna, raccoglierà campioni di rocce lunari e li riporterà sulla Terra. Una missione complessa che dovrebbe dimostrare la maturità del programma spaziale cinese. Dopo oltre 13 anni passati ad osservare Saturno, la sonda spaziale Cassini verrà deliberatamente distrutta con una manovra che la porterà ad immergersi nell’atmosfera del pianeta. Infine, ci aspettiamo notizie da Marte. Il rover Curiosity della NASA che ancora sta lavorando sulla superficie del Pianeta Rosso e la sonda GTO dell’ESA che invece è in orbita alla ricerca di tracce di metano, potrebbero darci le prove definitive della presenza di acqua e di vita; un dato molto importante per i futuri equipaggi che metteranno piede sul pianeta rosso. Lo sbarco su Marte è infatti l’obiettivo di medio termine che sia la Nasa che l’Esa si sono dati per i prossimi anni: inizierà nel 2020 l’Europa con un rovere e poi ci proveranno gli americani con un equipaggio umano nel 2030.
Umberto Guidoni (astronauta)

MEDICINA 
Staminali e terapia genica la rivoluzione è nelle cellule 

Sarà un anno davvero molto ricco di novità sia sotto il profilo della ricerca, che delle applicazioni terapeutiche. Molto probabilmente quelle più importanti e significative arriveranno dal settore delle cellule staminali e della cosiddetta medicina rigenerativa. Negli ultimi anni, in questo specifico ambito di ricerca abbiamo assistito a dei veri e propri passi in avanti da giganti. La riprogrammazione delle cellule staminali e la capacità di farle sviluppare in un tipo di tessuto piuttosto che in un altro, è ormai diventata quasi una routine. Ormai si sta lentamente passando dalle semplici colture in provetta alla realizzazione dei primi “organoidi”, di qualcosa che comincia cioè a somigliare all’organo completo. Le tecnologie di stampa 3D permettono poi di organizzare le cellule anche nello spazio e questo rappresenta una interessante evoluzione. Sotto questo profilo, il più interessante è certamente il rene. Altro campo molto importante di sperimentazione che sono certo porterà dei risultati tangibili già entro il prossimo anno è quello della “single celle analysis”, le analisi fatte sulle singole cellule. Si tratta di un ambito di ricerca molto interessante che porterà consistenti sviluppi nella lotta al cancro, all’immunologia e anche allamedicina personalizzata. Nel 2017 sono poi attesi i risultati di questo importante esperimento di terapia genica che è stato avviato in Cina su sei pazienti affetti da tumore al polmone. Si tratta di un esperimento molto importante perché è il primo che sfrutta questa nuova tecnologia - la CRISPR-cas9 - molto promettente che permette di fare un vero e proprio taglia-e-modifica del DNA. Se questa sperimentazione già avviata nel 2016 dovesse andare in porto con risultati importanti, saremmo davanti a una vera e propria rivoluzione nella medicina.
Carlo Alberto Redi (Accademico dei Lincei Università degli Studi di Pavia) 
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