Papa Francesco a Nairobi: «La povertà alimenta il terrorismo»

Papa Francesco a Nairobi: «La povertà alimenta il terrorismo»
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 25 Novembre 2015, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 09:33

dal nostro inviato

NAIROBI Il terrorismo genera la paura. Ma la paura va combattuta, va vinta, va debellata. Il Papa atterra in Kenya, prima tappa del viaggio africano che lo porterà , nei prossimi giorni, anche in Uganda e nella Repubblica Centrafricana, e incoraggia gli africani a guardare avanti, ben oltre le nubi nere che si addensano all'orizzonte. Il messaggio va oltre ogni latitudine.

"L'esperienza dimostra che la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la sfiducia e la disperazione che nascono dalla povertà e dalla frustrazione.

In ultima analisi, la lotta contro questi nemici della pace e della prosperità deve essere portata vanti da uomini e donne che, senza paura, credono nei grandi valori spirituali e politici".

Papa Bergoglio appare sereno. In aereo scherza pure. "Più che il terrorismo io temo le zanzare. Una giornalista francese gli regala degli spray antizanzare per tenere lontana la malaria".

"Io vado con gioia a trovare i kenyani, gli ugandesi e i fratelli del Centrafrica" ha detto al microfono prima di salutare uno ad uno i 74 giornalisti presenti sul volo dell'Alitalia. "Vi ringrazio per ciò che farete perché questo viaggio dia frutti spirituali e materiali». Ha voluto avere notizie dei bambini, c'é chi gli ha fatto ascoltare con l'auricolare gli auguri in coro degli amici a casa, chi gli ha donato un libro. Tra i volumi anche un libro di poesie, Libre, scritte in carcere dai desaparecidos in Argentina e appena pubblicate da un editore italiano, Mario Pirolli.

Con l'inviato tedesco Bergoglio ha smentito un imminente viaggio in Germania (tutto in alto mare), mentre con la corrispondete messicana ha spiegato nei dettagli che la prossima primavera toccherà quattro città in Messico, tra cui Ciudad Juarez, la città di confine con gli Usa, in cui da decenni vengono uccise le donne più deboli. All'inviata del Messaggero ha confermato ancora una volta di essere un affezionato lettore del giornale.

"L'altro ieri ho letto una cosa molto interessante scritta proprio da lei". A Nestor corrispondente di una radio colombiana, Francesco ha detto di sperare che la firma della pace tra il governo e le Farc sia una nuova aurora per il Paese.

Stamattina, prima di lasciare Santa Marta, Francesco ha ricevuto un gruppo di ragazze con i propri bambini. Un saluto di festa, un augurio di cuore. C'era molta commozione. L'incontro è stato organizzato dall'elemosiniere che ha voluto coronare il sogno di undici donne salvate dalla strada. Romene, nigeriane, ucraine, liberate dal racket della prostituzione, e ora ospiti di una congregazione di suore.

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