Franceschini, ministro dei Beni Culturali: «Musei e superdirettori, faremo altri concorsi»

Franceschini, ministro dei Beni Culturali: «Musei e superdirettori, faremo altri concorsi»
di Laura Larcan
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Lunedì 28 Dicembre 2015, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 12:43

Ministro, arrivano 2 miliardi alla Cultura grazie alla legge di Stabilità. Una notizia che fa effetto dopo un “anno vissuto pericolosamente”, tra la riforma dei Beni culturali e la rivoluzione dei venti musei autonomi. 
«Lo considero un segnale forte, dopo anni di tagli. Un percorso che testimonia come non sia una battaglia mia, ma una scelta del governo. Le cose innovative che abbiamo fatto nei settori della cultura e del turismo sono solo un pezzo dell'azione riformatrice del governo. L'Italia non era abituata a un esecutivo che decide, magari scontenta settori di opinione pubblica, ma decide. Penso al Jobs act, alla buona scuola, alla legge elettorale, alla riforma costituzionale, solo per citare alcune cose tra le tante».

Tra le misure della Stabilità spiccano i fondi per i Grandi progetti, che confermano l'arena del Colosseo, l'ampliamento degli Uffizi e altri progetti di interesse nazionale. Quali? 
«L'intenzione è di investire in progetti ambiziosi che abbiano una grande capacità di attrazione anche turistica. Sono risorse, queste, che useremo per completare cantieri già avviati e che sono a metà, o che sono fermi sulla carta». 

La Domus Aurea rientra in questi progetti? Per completare il restauro in 4 anni servono 7 milioni l'anno. Nel bilancio 2016 la Soprintendenza archeologica di Roma ha stanziato appena 1,3 milioni. E non si parla di sponsor privato. 
«La Domus Aurea avrà le sue risorse. Per il suo restauro abbiamo previsto quest'anno un finanziamento di particolare rilievo nell'ambito della programmazione ordinaria del ministero, che non rientra nelle risorse della Soprintendenza. Si tratta di un fondo di 13 milioni di euro in tre anni, con cui saranno sostenuti gli interventi esterni sui cosiddetti bacini del giardino della copertura del monumento sotterraneo, e tutti gli interventi interni». 

Insomma, la Domus Aurea “rischia” davvero di riaprire tra quattro anni.
«È un progetto ambizioso. Ed è comunque il nostro obiettivo».

Il 2015 verrà ricordato come l'anno del nuovo sistema museale, con l'autonomia delle principali istituzioni, e con la nomina dei direttori attraverso un bando internazionale. 
«Prima di Natale i venti direttori hanno preso possesso delle loro sedi. Promettono spinta e entusiasmo. Anche perché si tratta di insediare il Consiglio di amministrazione, di mettere in campo progetti scientifici, e quelli strategici per avviare le gare per i servizi aggiuntivi. Sono convinto che i risultati arriveranno in fretta». 

L'esperienza dei direttori manager è destinata a continuare? 
«Il numero di musei che abbiamo scelto era legato al fatto che il mio ministero, come gli altri, abbia un tetto massimo di dirigenti di prima e seconda fascia. Ma andando avanti, numeri permettendo, è possibile che qualche altro museo possa fare il salto, acquisire l'autonomia, in modo da scegliere il direttore con un concorso internazionale».

Si sta lavorando al Collegio Romano su questa strada? 
«È possibile estendere questa esperienza, ma dipende sempre dai numeri della spending review. Per avere un direttore di museo autonomo in più, bisogna che ci sia un posto libero da dirigente. Quando abbiamo scelto i venti musei, li abbiamo selezionati in una rosa di istituzioni più ampia. Pertanto, ce ne sono tanti che meritano di rientrare nell'autonomia. Nella Stabilità c'è una norma che mi consente di fare ulteriori passi nell'assetto del ministero, ora stiamo studiando come applicarla. A gennaio riprenderemo a lavorare su questo».

A proposito di sponsor, l'Art Bonus con la Stabilità prevede un'agevolazione fiscale del 65% per le erogazioni liberali per la cultura.
«Da quando l'abbiamo stabilizzato le imprese si stanno facendo vive. Nel 2015 sono già entrati 40 milioni. Ora andremo ancora meglio. L'obiettivo più urgente è che ognuno dei venti musei autonomi abbia come main partner una grande impresa italiana. L'idea è che un marchio italiano aiuti a far vivere un museo con una donazione».

Tra le misure previste dal bilancio 2016 c'è anche la Card Giovani da 500 euro per chi compie 18 anni da spendere in musei, teatri, libri.
«Sono 290 milioni che andranno a teatri, musei, cinema, librerie. È un incasso garantito per queste strutture. Questo sistema avvicinerà i giovani sempre più alla cultura, nella speranza di farla divenire una parte consistente della loro vita. È un'altra risposta di questo governo alla paura del terrorismo. Uscire di casa e vivere all'insegna della cultura». 

Parliamo anche di cinema, allora. In questo periodo natalizio assistiamo alla corsa di film italiani per uscire in sala a Natale. In Italia rimarremo sempre fedeli alla tradizione del cinepanettone? 
«C'è un'abitudine italiana a concentrare le uscite in quattro, cinque mesi l'anno. Io non posso forzare il mercato. Però stiamo lavorando per dare incentivi più forti nell'ambito dei contributi del Fus per chi distribuisce i film d'estate, rispetto ad altri mesi».

Nell'ambito del Fus, ci sono altri criteri su cui prevedete i contributi del Mibact?
«Nel cinema puntiamo a opere prime, opere seconde e “under 35”. Più che film commerciali. Vero che non sono sostitutivi, ma io devo aiutare a crescere. Poi, contributi per chi esporta all'estero».

Sul caso del Colosseo, che il bilancio della Soprintendenza di Roma lascia senza fondi alla voce “interventi conservativi”, cosa pensa?
«Le scelte sono fatte all'interno della Soprintendenza. Io registro che il soprintendente Prosperetti ha detto che ci sono risorse. Quindi sono certo che sarà così».
 
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